Il vicepresidente della Giunta Ciconte sulla Fondazione “Campanella”
Il cicepresidente della Giunta regionale Vincenzo Ciconte – informa una nota dell'Uffiico stampa- interviene sul problema della Fondazione “Campanella”.
“Affermare che il polo oncologico doveva essere salvato dal Vice Presidente della Giunta Regionale Vincenzo Ciconte, significa non avere nemmeno rispetto dell’intelligenza di tutti coloro che ignorano i particolari di questa triste e intricata vicenda, i cui risvolti incidono sui malati oncologici e su i dipendenti dell’Ente. La Fondazione “Tommaso Campanella” era nata per essere un polo oncologico di eccellenza in tutto il meridione e col tempo sarebbe dovuta diventare un IRCCS. Dopo che nel 2010 il Ministero della Salute ha negato tale riconoscimento a causa della scarsa “documentazione” inviata e mai integrata, l’individuazione della soluzione all’intera problematica costituisce uno specifico obiettivo del Piano di rientro.
Potrei citare gli errori commessi e le leggerezze che hanno caratterizzato la vita della Fondazione, la cui attività non sempre si è attenuta alla mission oncologica per cui era nata ed a cui doveva rigorosamente attenersi, ma non è questo il momento per discutere di ciò.
Oggi siamo giunti all’epilogo finale ed è dovere di tutti operare per trovare una giusta soluzione ai tanti problemi esistenti.
Nella qualità di Vice Presidente della Giunta Regionale unitamente al Presidente Oliverio, ho già partecipato a diversi incontri, l’ultimo dei quali tenuto in mattinata con il Sindaco di Catanzaro Sergio Abramo, per discutere e individuare la strada migliore da percorrere.
Per amore di onestà e di chiarezza, devo precisare ai colleghi medici del Campanella, che l’Ordine si è sempre prodigato per la risoluzione delle problematiche oncologiche dell’aria centrale della Calabria, nonostante la Fondazione fosse nata con delle anomalie di natura giuridica fin dall’atto costitutivo. Pertanto pur comprendendo il loro stato d’animo, non posso che respingere nel modo più netto e categorico le loro gratuite accuse e insinuazioni.
Da sempre mi sono battuto per migliorare le prestazioni sanitarie e per il potenziamento delle strutture territoriali ed ospedaliere della nostra provincia ed è con profondo rammarico e viva apprensione che seguo le drammatiche vicende del polo oncologico.
Sono impegnato con il Presidente Oliverio e l’intera Giunta Regionale a fare tutto il possibile per difendere e salvaguardare il posto di lavoro di tutto il personale dipendente.
E’ paradossale che chi ha la responsabilità di aver determinato, nel corso di questo anno, la grave situazione nella quale versa la Fondazione Campanella usufruendo di rendite di posizione e privilegi, oggi si erge a paladino difensore dei lavoratori.
Mi auguro che i colleghi che hanno firmato l’abbiano fatto in buona fede senza essere stati sollecitati dal solito suggeritore occulto che ha vissuto fino ad ora di benefici infiniti a discapito della collettività calabrese. Mi batterò, per il ruolo che rivesto, con tutte le mie forze, affinchè prevalgano merito, qualità, legalità e trasparenza”.