Coisp calabrese ricorda per la “Festa della Donna” la collega Emanuela Loi

Calabria Attualità

“Siamo alla vigilia di una giornata particolarmente cara al Coisp, una giornata che per noi è diventata il simbolo del coraggio e dell’onore di vestire la divisa tutto al femminile. Un coraggio e un onore raddoppiati in tutte quelle colleghe che con una forza non comune vivono la loro vita di donne nei panni scomodissimi di Tutori della Sicurezza.” – In questo modo Giuseppe Brugnano, Segretario Regionale calabrese del Coisp – il Sindacato Indipendente di Polizia – in occasione della “Festa della Donna”, l’8 marzo, rivolge un pensiero alle Poliziotte che il Sindacato rappresenta in Calabria ma anche a tutte le altre colleghe in divisa delle altre Forze di Polizia.

“A tutte le donne – continua Brugnano - che con il loro valore hanno arricchito il Corpo della Polizia di Stato abbiamo sempre dedicato, in occasione della Festa dell’8 Marzo, un pensiero che fosse anche sollecitazione alla riflessione per tutti i cittadini, e che potesse suggerire l’importanza di ricordare e tenere bene a mente il sacrificio vero e proprio che ciascuna di loro compie, talvolta giungendo a quello più estremo donando la vita per gli altri. Ecco perché abbiamo scelto come simbolo cui tributare ogni onore in questa “Festa” l’indimenticabile collega Emanuela Loi, la prima Agente donna della Polizia di Stato a venire uccisa in servizio, barbaramente assassinata nella strage di via D’Amelio in cui persero la vita anche il giudice Paolo Borsellino, e gli altri colleghi Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli e Claudio Traina. Abbiamo ottenuto che ad Emanuela fosse dedicata una strada nella città di Catanzaro, ed abbiamo già organizzato anche in suo nome tante iniziative negli scorsi anni sempre nel capoluogo di regione. Questa volta, come avvenuto anche a livello nazionale, - conclude il Segretario del Coisp calabrese - invitiamo tutte le Autorità, quelle calabresi, a farsi carico del doveroso tributo alle Donne impegnate a fare Sicurezza, perché a tutte le enormi difficoltà che questo lavoro comporta non si aggiunga anche l’indifferenza di chi da per scontato la presenza delle Forze dell’Ordine, salvo dimenticarsi dei loro sacrosanti bisogni, come è per le donne quello di essere rispettate come tali anche se vestono la divisa. Le Istituzioni calabresi dedichino la giornata dell’8 marzo a tutte le donne in Divisa”.