Consorzio Valle Crati, Miceli (M5S): ancora dubbi sulla “gara del secolo”
"Il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle ha presentato un’interrogazione al sindaco Manna e alla Giunta esprimendo i propri dubbi sulla regolarità della gara da 35 milioni di euro che affiderà la gestione della depurazione dell’intera area urbana di Cosenza. E l’affare in realtà si fa con le tariffe che vengono riconosciute dal soggetto attuatore, cioè il Consorzio Valle Crati, all’azienda vincitrice della gara per ogni metro cubo di acque reflue smaltite."Lo si legge in una nota di Domenico Miceli del Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle Rende.
"30 milioni di metri cubi annui - si legge ancora - trattati per € 0,40/mc fanno 12 milioni all’anno. Per 15 anni fanno 180 milioni. Ma dall’amministrazione comunale di Rende non arriva nessuna risposta, come se al sindaco Manna non interessasse come verranno spesi i soldi dei cittadini o che le tariffe per la depurazione e le conseguenti tasse comunali aumentino considerevolmente.
Eppure i dubbi su questo bando di gara si fanno più pressanti giorno dopo giorno. Sconvolgente, per il silenzio in cui è caduto, ci appare infatti la presa di posizione dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Cosenza (quindi non un organo politico) che ha denunciato le gravissime irregolarità nel bando pubblico e ha chiesto la sua sospensione immediata. La nota ufficiale del Presidente degli Ingegneri è stata indirizzata al Consorzio Valle Crati ma anche a tutti i sindaci del territorio. Manna l’ha ignorata? Almeno avrà letto le osservazioni mandate unicamente nell’ottica del “primario interesse pubblico”?
Vogliamo ricordarle noi, allora, al Sindaco, nel caso ancora non abbia ricevuto la posta: i tempi previsti dal bando sono eccessivamente ristretti per procedure simili, gli elaborati sono da considerarsi carenti quanto alla definizione dei rapporti tra concessionario e concedente, la scelta progettuale dovrebbe essere risultante dal confronto tra alternativi trattamenti e coerente con le linee guida del Ministero, bisognerebbe escludere ogni interferenza tra la rete fognaria e le falde acquifere e, infine, è assente un’analisi costi-benefici.
Ma non sono solo i dubbi di natura tecnica ad impensierirci. In una audizione per la Commissione Consiliare Lavori Pubblici del Comune di Cosenza è stato sentito infatti l’Ing. Bartucci, funzionario del comune stesso, al quale il Consorzio Valle Crati ha deciso di affidare la progettazione del bando, pur avendo lo stesso Consorzio un proprio responsabile dell’ufficio tecnico, l’ing. Pasquale Russo. Perché si è preferito esternalizzare questa funzione e a quale costo?
L’ing. Bartucci non si è esposto sul suo compenso, e si è limitato a dire che nelle sue funzioni si è avvalso del supporto di tre colleghi di sua fiducia e da lui individuati (Guglielmo Mauro, Antonio Rota e Loretta Sicoli), ma comunque non si è capito bene come e da chi siano remunerate queste ulteriori figure e se queste tre persone abbiano un qualche rapporto con il Consorzio. Quel che è certo e che se la cifra riportata da alcuni articoli di stampa dovesse essere veramente quella di un milione di euro, allora la cosa sarebbe molto preoccupante visto che per importi di questa consistenza l’affidamento dovrebbe essere messo a gara. Ma ci inquietano molto anche le parole pronunciate da Bartucci in merito all’esito della gara. L’ingegnere ha infatti ricordato come in tutte e tre le gare dello stesso tipo già espletate in regione è stata presentata una sola offerta. È un mettere le mani avanti?
C’è una ditta, appunto, che molti danno come sicura vincitrice, con il proprio amministratore implicato in diversi procedimenti giudiziari e con appoggi, politici e non, di alto e discutibile livello. Vorrà il nostro Sindaco occuparsi di questa gravissima vicenda?
Noi del M5S - conclude Miceli - continueremo a chiedere sempre in che modo vengono spesi i soldi dei cittadini, e questi del Consorzio Valle Crati sono anche soldi dei cittadini rendesi, anche se a Manna forse può sembrare di no.