Commissioni. Consiglieri Crotone: “700 euro cifra da flagellazione pubblica?"
“Poco più di settecento euro mensili, tanto è il costo medio di un consigliere comunale nel 2014, sono una cifra così imperdonabile da doversi flagellare nella pubblica piazza? Non siamo all’anno zero e ci rendiamo conto che la macchina del fango si è già messa in moto, così come è molto semplice, o semplicistico, puntare il dito contro la “politica” nel senso più generale del termine magari per tacere altro. Non è di questo che vogliamo parlare, pur verificando che la stessa puntale attenzione non viene applicata da alcuni organi di stampa su altri argomenti, o li vogliamo chiamare con il loro vero nome: 'scandali', che pur si verificano sul nostro territorio, mentre è più comodo puntare i fari su i 'trentadue' del Consiglio Comunale di Crotone. Comodo e facile".
Si difendono così, in una nota, i consiglieri comunali di Crotone dopo la notizia relativa ai costi che l'ente sosterrebbe per le sedute delle commissioni, che nella città pitagorica sarebbero anche più di quelle della tristemente nota, in tal senso, Agrigento.
"Sottacendo tuttavia nel commento alcune questioni di base - affermano ancora i membri delle commissioni - a partire dal fatto che con i settecento euro mensili il consigliere comunale non pasteggia a caviale e champagne non va in trasferta sulla Costa Azzurra ma esercita il fondamentale diritto di rappresentare i cittadini e gli interessi degli stessi. Non dicendo che il gettone di presenza, con la novità introdotta dal legislatore, ha sostituito, giustamente aggiungiamo, l’indennità che precedentemente era prevista, prevedendolo esclusivamente per la effettiva partecipazione alle Commissioni Consiliari ed in Consiglio Comunale".
"Escludendo dal ragionamento che il gettone di presenza è di 32,53 € lordi. Qui siamo primi, ad esempio, tra i Comuni con lo stesso numero di abitanti. Non evidenziando che - aggiungono - il limite di corresponsione del gettone è pari ad un quarto dello stipendio del sindaco, corrispondente un massimo di quarantuno sedute al mese. Ergo se un consigliere, e capita sovente proprio per l’esercizio specifico della sua funzione, partecipa a più sedute oltre le quarantuno, queste, fossero anche il doppio, non gli vengono liquidate. Tralasciando il fatto che il 95% dei consiglieri non aggrava di spese il bilancio comunale con trasferte fuori dai confini cittadini. Sarebbe stato interessante e gustoso per il pubblico un parallelismo con le partecipazioni di colleghi di altre realtà alla sagra del fungo farcito di Vattelapesca o alla infiorata di Rocca di Sotto".
"Alla ricerca dello “sgub biscardiano” - prosgue la nota dei consiglieri - si è tralasciato di ricordare che le sedute delle Commissioni Consiliari sono pubbliche, aperte non solo alla stampa ma anche ai cittadini, dove molto spesso partecipa anche il mondo dell’associazionismo. Per avere il termometro delle discussioni che si svolgono nelle Commissioni Consiliari, basterebbe chiedere ai vicini di casa dei locali posti in Via Roma a quanti cachet sono costretti a ricorre per i mal di testa provocati dalle discussioni molto accese che si svolgono. Tutto è pubblicato sul sito dell’Ente, dalle convocazioni delle Commissioni alle famigerate liquidazioni dei gettoni di presenza. Anche qui, facendo qualche calcolo si può verificare come, di in anno in anno, questa spesa “faraonica” sulla carta, a fronte della notevole assunzione di responsabilità che comporta il ruolo, si è abbassata sensibilmente. Parliamo di decine di migliaia di euro.
"Tra l’altro - continua la nota - le Commissioni si svolgono senza supporto tecnico di dipendenti dell’amministrazione, come avveniva nel passato, proprio per non aggravare ulteriormente i costi delle sedute delle Commissione stesse. Ci rivolgiamo direttamente ai cittadini: se avete qualche dubbio, le porte delle Commissioni Consiliari sono aperte, sono spalancate. Non c’è luogo maggiormente deputato, le Commissioni Consiliari, dove il Consigliere Comunale può esercitare il suo dovere di rappresentanza, di conoscenza e di discussione dei problemi della città. Ogni consigliere lo ha fatto e lo fa con spirito di servizio e consapevolezza del ruolo".
"L’ampia partecipazione alla Commissioni Consiliari significa che i consiglieri, di maggioranza o opposizione che siano, sono consapevoli delle criticità della città ed incontrandosi, o scontrandosi, le affrontano con intento propositivo, legittimamente dal proprio punto di vista. Fare questo non è un reato. E’ un dovere specifico del Consigliere Comunale. In questo senso - concludono i consiglieri - siamo a disposizione non solo dei cittadini ma di qualunque autorità consapevoli della trasparenza che ha caratterizzato l’attività delle Commissioni Consiliari del Comune di Crotone”.