Giustizia. Ministro Orlando a Reggio: con riforma ministero semplifichiamo molto

Reggio Calabria Attualità
Andrea Orlando

Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha tenuto un lungo discorso sul palco del Teatro Cilea di Reggio Calabria, dove si sta celebrando il XX congresso nazionale di Magistratura Democratica. Protagonista della giornata anche il segretario della Cgil, Susanna Camusso.

"I numeri sono di per sé chiari, semplifichiamo molto la struttura del Ministero, passiamo da 62 direzioni a 37, una riduzione cospicua anche dei dirigenti di seconda fascia e soprattutto utilizziamo le risorse oggi anche per seguire il processo di riforme". Ha detto il ministro, rispondendo alle domande dei giornalisti sulla nuova riforma del suo Dicastero varata ieri.

"Per esempio - ha affermato Orlando - ci sarà un dipartimento che si occuperà dell'esecuzione penale esterna, funzione che sarebbe stata un po' sacrificata nel nostro Paese e che invece e' fondamentale per affrontare il tema del sovraffollamento carcerario e anche il tema di una più forte capacità rieducativa e anche repressiva della pena".

"Sulla carenza di organico – ha dichiarato - posso rispondere con un fatto, ieri sono scaduti i termini per un bando di 1031 persone che passano dalle province alle cancellerie, e un altro bando con numeri pressoché uguali sarà fatto entro la fine dell'anno". "Con l'aggiunta di 250 neolaureati - ha dichiarato - che sono stati assunti e che andranno a lavorare per smaltire l'arretrato del civile".

"Una valutazione - ha detto - va fatta quando avremo il testo definitivo sull'anticorruzione e quando avremo anche un incardinamento del testo sul processo. Non si può dire in assoluto se 21 anni sono pochi o tanti, se non si sa quanto dura in media un processo. C'e' il tema della ragionevole durata del processo che va affrontato in altra sede. Se il processo resta così quei termini di prescrizione sono giustificati, se il processo diventa più rapido quei termini possono essere anche rivisti ma sono tre cose che vanno tenute assolutamente insieme. Ad oggi - ha concluso il ministro Orlando - dico che la specificità di alcuni reati, non la gravità, quella si definisce quando si affronta la pena, ma la specificità di alcuni reati, cioè che si scoprono molto tempo dopo da quando sono stati commessi, giustifica dei tempi di prescrizione differenziata rispetto agli altri reati".