Fondazione Campanella: dipendenti diffidano Regione e commissario
Quaranta dipendenti della Fondazione Tommaso Campanella, tramite l'avvocato Grazia Papaleo hanno notificato al Presidente della Regione Calabria, al Presidente del Consiglio Regionale e al Commissario ad acta, una diffida "ad attuare quanto stabilito da decreti, leggi e tavoli istituzionali, la cui mancata attuazione - scrivono - ha inciso sulla crisi economica della Fondazione Tommaso Campanella". A renderlo noto sono stati gli stessi dipendenti.
"La Fondazione T. Campanella, polo oncologico di eccellenza in tutto il meridione, - scrivono i dipendenti - nella cura e negli studi scientifici contro il "male del secolo", avrebbe potuto continuare a curare egregiamente gli ammalati evitando loro, tra l'altro, la "migrazione" verso altre strutture fuori regione, con conseguenti immaginabili sacrifici economici e fisici per gli stessi pazienti e per le loro famiglie. Purtroppo - aggiungono - , tra qualche giorno, la Fondazione potrebbe chiudere.
Tale problema non si sarebbe posto se la Fondazione avesse ottenuto il legittimo riconoscimento quale Istituto di Ricerca e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS). Sarebbe rimasta ancora operativa, per come lo è stata per anni, almeno finche' ha potuto, con le proprie forze e grazie ai dipendenti che, con sacrifici e senza stipendio, hanno preferito, ugualmente e ad ogni costo, non abbandonare i "loro" pazienti che, con fraterna dedizione, hanno sempre curato, sostenuto ed amato.
Purtroppo, tra qualche giorno tutto ciò finirà! Cosa ne sarà - concludono - delle migliaia di ammalati già in cura presso la Fondazione Campanella, peraltro con terapie sperimentali in corso?". (AGI)