Pacenza (Idm): “Bene la giornata sull’autismo ma occorre sostenere le famiglie”
“Devo notare con rammarico – afferma Sabrina Pacenza, vicesindaco di Castrolibero ed esponente di Italia del Meridione, in una nota diffusa a mezzo stampa in occasione della giornata sull’autismo – che ancora non esiste una legge nazionale per dare una risposta efficace alle richieste delle famiglie che vivono questa condizione e da tempo attendono interventi per alleviare le difficoltà di avere un familiare affetto dalla sindrome autistica”.
L'Autismo è un disturbo del neurosviluppo che configura una disabilità permanente, che non può annoverarsi però nel campo psichiatrico, ma è di complessa natura neurobiologica che colpisce pervasivamente la comunicazione, la socializzazione ed il comportamento e può distinguersi in diversi stadi. E’ differente da ogni altra forma di disabilità e le caratteristiche del soggetto che ne è affetto causano una condizione di stress per i genitori e rendono estremamente problematica la vita di tutto il nucleo familiare. “Le famiglie sono il più delle volte sole ad affrontare il compito educativo - prosegue la nota - e vivono una situazione di estremo disagio soprattutto per la scarsa disponibilità di servizi specializzati nel settore. Nella nostra regione – afferma ancora Pacenza - tale disturbo è fortemente sottovalutato e poco, o per niente, affrontato. A livello sanitario sarebbe anzitutto opportuno fare uno screening dei bambini che manifestano alcuni sintomi già dalla tenerissima età, facendo rete tra i servizi territoriali e i pediatri di base per una diagnosi precoce”.
“Nella nostra regione esistono diversi Centri accreditati per la Riabilitazione estensiva, ma – chiosa ancora il vicesindaco - nulla o poco esiste per soggetti con disabilità grave che possa mettere le famiglie in condizione di vivere serenamente la loro vita insieme ai loro figli, senza necessariamente andare fuori dalla Calabria con aggravi di spese per il bilancio regionale, e soprattutto con notevole disagio per le famiglie che per andare a trovare i propri figli devono recarsi in Centri a molti km di distanza”.
“Proprio in questi giorni – conclude l’esponente di Idm - sappiamo che si sta cercando di ridisegnare a livello Regionale la rete territoriale sanitaria. Ma, aldilà dell’importanza che avrebbe il confronto tra regione ed aziende territoriali (che ci auguriamo sia stato attuato), servirebbe ridisegnare le priorità e ad esempio anziché pensare ai soli posti letto dedicati alla riabilitazione presenti in numero anche eccessivo rispetto alle esigenze nella nostra regione, si potrebbe pensare – suggerisce infine Pacenza - di riconvertire alcuni posti letto a pazienti con disabilità o disturbi gravi (autistici, malati di Alzhaimer, disturbi alimentari) che non trovano alcuno spazio nelle strutture regionali presenti e le cui famiglie risultano pertanto abbandonate al loro destino”.