Oliverio ad Oriolo, frane punta dell’iceberg: chiederemo lo stato di calamità

Cosenza Cronaca

Cinquecentomila euro per Oriolo: una “leggera” boccata d’ossigeno per il piccolo centro cosentino che potrà contare su questo “aiutino” per far fronte alle prime fasi dell’emergenza. Lo ha promesso il governatore della Calabria, Mario Oliverio, che oggi - alla vigilia della Pasqua di Resurrezione - ha effettuato un sopralluogo nella cittanina jonica flagellata da un serie di frane che, avanzando, hanno devastato il territorio portando con sé timore e incertezza ma soprattutto notevoli disagi per la popolazione: scuole chiuse, niente acqua e luce, telefoni muti, sia fissi che mobili. Una trentina le persone che, nei giorni scorsi, hanno dovuto anche abbandonare le loro case.

Oliverio, che ha incontrato anche gli amministratori dell’Alto Jonio cosentino, ha definito questo evento “l’ennesimo disastro” in un territorio “martoriato dal dissesto idrogeologico”. Per il presidente, Oriolo è dunque solo la punta dell’iceberg e bisogna che in Calabria, sostiene, venga avviato un serio piano di difesa del suolo. Oltre al finanziamento di 500 mila euro, il governatore ha infine annunciato di voler chiedere al Governo lo stato di calamità naturale.

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Ricevuto dal sindaco Giorgio Bonamassa, il presidente Oliverio ha dapprima partecipato presso il Municipio ad una riunione tecnica nel corso della quale Carlo Tansi, geologo del CNR, che sta monitorando l'andamento del fenomeno franoso, ha illustrato il quadro attuale e ha quindi effettuato un lungo sopralluogo nei luoghi colpiti. Presenti nella sala consiliare del Comune i sindaci del territorio, i funzionari della Protezione Civile, la comunità di Oriolo mentre dagli amministratori locali il presidente, accompagnato dai responsabili delle strutture regionali competenti, ha avuto i dettagli della grave situazione.

"Esprimo la solidarietà - ha detto Oliverio - la presenza attiva ed il pieno sostegno della Regione rispetto ad una situazione che già Oriolo ha conosciuto nel passato e che oggi si ripresenta. Al sindaco ed agli abitanti dico che non devono sentirsi soli. Martedì, nella prossima riunione di Giunta, assumeremo provvedimenti per fronteggiare la situazione e le urgenze determinatesi. La fragilità del territorio calabrese è nota e su questa occorre intervenire. Nella giornata di ieri ho sentito telefonicamente Erasmo D'Angelis, capo di #italiasicura, la struttura di missione di Palazzo Chigi contro il dissesto idrogeologico, ed abbiamo concordato un incontro nella prossima settimana. Lavoreremo per mettere a punto un progetto di sistemazione idrogeologica e di messa in sicurezza del territorio."

"Procedendo alla riduzione del numero dei dipartimenti della Regione - ha proseguito -, abbiamo voluto una sola unità autonoma che è quella per la protezione del suolo e dai rischi. La struttura è funzionale alla messa a punto di una strategia unitaria, che utilizzerà risorse comunitarie e dello Stato. Il passato è stato caratterizzato da una totale assenza di manutenzione del territorio. È oggi urgente recuperare una cultura della cura e della manutenzione e non agire sulle sole emergenze e sui disastri. Il nostro impegno è quello di mettere a punto una programma strategico che consideri la situazione comprensorio per comprensorio, bacino per bacino."

"Nell'ambito di questa strategia i comuni dovranno diventare avamposti ai quali dare poteri e risorse per far fronte alle emergenze" ha affermato ancora il presidente della Regione che ha richiesto al sindaco Bonamassa una relazione dettagliata con il censimento dei danni, anche in vista della richiesta al Governo della dichiarazione dello stato di calamità. Oliverio ha inoltre voluto ringraziare gli uomini della Protezione Civile impegnati ad Oriolo, così come i volontari, cogliendo l'occasione per annunciare una riorganizzazione del sistema della protezione civile che vedrà proprio nel volontariato un pilastro.

In conclusione il presidente ha affermato: "È necessario un cambio di approccio ma anche l'affermazione di una nuova cultura rispetto ai problemi del territorio e del suo uso. Procederemo all'aggiornamento del PAI, il Piano di Assetto Idrogeologico, e chiameremo i sindaci e gli amministratori locali ad assumere strumenti urbanistici rigorosi e pienamente rispettosi dei vincoli che in particolare sulle condizioni geologiche di rischio non possono trovare deroghe ed impostazioni permissive."