Associazioni: “Il Comune di Reggio vuole rottamare la famiglia!”
"La nuova amministrazione del Comune di Reggio Calabria vuole rottamare la famiglia! Ormai è chiaro ed evidente! Giovedì 16 aprile in Commissione Permanente ‘Statuto e Regolamenti’ è stata presentata la prima bozza del testo che regolamenterà il registro comunale delle unioni civili contro il quale occorre sollevare tutta la nostra contrarietà. Il testo è praticamente lo stesso di quello proposto precedentemente dall’Arcigay, non c’è nessuna traccia delle osservazioni effettuate dalle altre associazioni fin ora ascoltate in audizione". E' quanto scrivono Achille Cilea – presidente provinciale ‘Forum delle Associazioni Familiari’, Antonio Laganà – coordinatore regionale ‘Associazione Nazionale Famiglie Numerose’, Giorgio Arconte – rappresentante circolo reggino ‘La Manif Pour Tous - Italia’ e Paolo Gelsomino – presidente circolo ‘Voglio La Mamma’.
"Questo può - continua la nota - voler dire solo una cosa: le audizioni sono state solo una presa in giro per ostentare una parvenza di partecipazione democratica a spese del contribuente reggino. In realtà questa amministrazione pare aver già deciso tutto ed è determinata ad andare avanti incurante delle opposizioni maggioritarie ricevute dai cittadini. Ma non solo. L’art. 10 comma 2 del regolamento comunale delle commissioni consiliari permanenti recita testualmente: “Il luogo, l'orario e l'ordine del giorno dovranno essere resi pubblici attraverso idonee iniziative informative da parte dell'Ufficio Stampa. Tale Ufficio curerà la redazione di note informative sull'andamento dei lavori delle Commissioni Le modalità di collaborazione tra l'Ufficio Stampa e le Commissioni vengono concordate con la Conferenza dei Presidenti delle Commissioni.” Tutto ciò è stato fatto? Non sembra! Ma la Commissione corre ugualmente…
C’è un'altra cosa che ci ha fatto sobbalzare leggendo la bozza presentata in Commissione, diremmo un particolare importante ed inquietante. Nel testo, accanto alla dicitura “unione civile” è sempre riportata anche la formula “famiglia di fatto”, pur se cancellata a penna. Evidentemente qualcuno all’ultimo momento ha capito che tale espressione era troppo forte ed ha ritenuto far finta di ometterla. La maschera ormai è caduta! Questi registri sono ILLEGALI, pertanto sono privi di alcun effetto giuridico ed impossibilitati a garantire alcun diritto. L’operazione di questa amministrazione comunale, pertanto, è chiaramente ideologica e mira a distruggere la famiglia naturale riconosciuta dalla Costituzione italiana e dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Non capiamo l’atteggiamento ambiguo di questa amministrazione che prima vota quasi all’unanimità una mozione per la tutela della famiglia naturale e poi, invece di dare seguito ad un atto votato dal Consiglio comunale che è sovrano!, insiste su provvedimenti illegali, inutili ed ideologici!
Noi continueremo a difendere la famiglia, cellula fondamentale di ogni società, culla per ogni diversità, unica fonte di vita, e diamo appuntamento al popolo della famiglia per venerdì 8 maggio presso la sala ‘Calipari’ del palazzo della Regione. Sarà una grande festa per la famiglia, sarà la festa di tutti!".