Grande sucesso al Grandinetti per la commedia “Francesca da Rimini”
Chiude in bellezza la rassegna teatrale “Vacantiandu 2015 – Città di Lamezia Terme”, che per l’occasione ha visto esibirsi sul palco del Grandinetti la compagnia teatrale “I Vacantusi”. Due gli spettacoli andati in scena per poter accogliere il numeroso pubblico che non ha voluto perdere l’originale ed esilarante commedia “Francesca da Rimini”, diretta dall’attore e regista napoletano Sasà Palumbo, ha infatti visto sul palco i bravissimi attori dei “Vacantusi” che si sono cimentati in una farsa in due atti di Antonio Petito. Tantissime le risate ma anche gli applausi scroscianti da parte di un pubblico che ha partecipato, insieme ad altri attori in sala, allo spettacolo. La scena infatti ha preso il via da fuori del teatro, con l’arrivo su un’auto d’epoca del sindaco Edoardo Errore (Nico Morelli), insieme alla moglie (Rita Scalzo) e alla cognata (Carolina Talarico), accompagnati dall’autista (Francesco Ferrise). Sindaco che prima dello spettacolo non ha esitato a distribuire volantini per convincere i concittadini a rivoltarlo alle prossime elezioni.
Tra il pubblico c’erano anche Renato il “sordo” (Vincenzo Muraca), una madame francese (Daniela Muraca), la signora Assunta (Angela Gaetano), la signora Maria (Maria Perri), la figurante (Rosellina Aiello), ma anche il direttore orchestra (Arianna Perri) insieme ai musicisti (Pasqualino Morelli, Gianni Budicelli, Daniela De Caria e Giada Bilotta). Tutti accorsi per assistere alla tragedia “Francesca da Rimini” di Silvio Pellico, che però ben presto si è trasformata in una vera e propria farsa. E si perché gli attori che dovevano mettere in scena l’opera, per questioni di cuore, litigano e finiscono in ospedale, toccherà quindi a don Gennaro (Walter Vasta), dipendente tutto fare del Teatro, a don Anselmo (Paolo Morelli) suo amico, che vanta alle sue spalle una carriera trentennale di “teatro amatoriale” e ad un gruppo di persone comuni, tra cui Menecuccio (Gianfranco Scardamaglia) e Filomena (Sabrina Pugliese), cimentarsi nella messa in scena di un copione scritto in lingua arcaica e con il quale loro non hanno nulla a che fare. Gli equivoci, i malintesi, i paradossi linguistici che nascono dal conflitto tra il copione originale e la lettura “maccheronica” che gli danno i poveri attori, ha così generato esilaranti battute, scherzi, giochi di parole che hanno reso lo spettacolo davvero divertente.
A conclusione dello spettacolo, il regista Sasà Palumbo ha ringraziato gli attori per la passione e la professionalità che hanno dimostrato nel mettere su lo spettacolo, oltre che l’intera rassegna teatrale. Sul palco è salito anche il signor Giuseppe Federico, papà del piccolo Antonio Federico, il bambino di 11 anni recentemente scomparso per una terribile malattia. I direttori artistici dei Vacantusi, Nico Morelli e Walter Vasta, hanno annunciato che a fine maggio si terrà una manifestazione benefica in onore del piccolo Antonio che era un appassionato di teatro e che insieme alla sua famiglia non si perdeva mai un appuntamento di Vacantiandu. Tutte le serate della rassegna sono state presentate dalla giornalista Ketty Riolo, che a conclusione dello spettacolo ha ringraziato gli sponsor e anche chi ha partecipato all’organizzazione tecnica della kermesse, e cioè l’aiuto regia Sabrina Pugliese, lo scenografo Ennio Stranieri, l’allestimento scenografico Enzo Giudice, Franco Grande, Camillo Benzo, disegno luce e tecnico aiuto Camillo Benzo, trucco Patrizia Michienzi, acconciature Gianfranco Scardamaglia e l’addetto stampa Pasqualino Natrella.