Controlli a Tropea, 3 arresti: in manette il presunto boss Diego Mancuso

Vibo Valentia Cronaca
Diego Mancuso

I carabinieri della Stazione di Limbadi (coordinati dal Maresciallo Carmine Cesa), alle prime ore del pomeriggio hanno sorpreso un sorvegliato speciale di Pubblica Sicurezza insieme ad soggetto non meglio identificato. Dopo averli fermati e condotti in caserma, è poi emerso che lo sconosciuto, originario di Marcellinara era gravato da precedenti penali per truffa.

Per Diego Mancuso, 62enne presunto boss dell’omonima cosca di Limbadi, sono così scattate le manette con l’accusa di “inosservanza agli obblighi imposti alla Sorveglianza” dopodiché è stato trasferito nella sua abitazione per essere sottoposto ai domiciliari.

Sempre per violazione della sorveglianza, Mancuso era stato già arrestato il 18 gennaio scorso, arresto però non convalidato dal Tribunale del Riesame di Catanzaro. Il 62enne era tornato libero nell'ottobre del 2014, dopo aver scontato una condanna ad 11 anni di carcere per associazione mafiosa e truffa al termine dei processi "Dinasty" e "Batteria". A suo carico pendono ancora i processi "Genesi" (nel quale è stato condannato a 6 anni in primo grado per associazione mafiosa e "Impeto" (in cui gli viene contestata l’estorsione e l’usura).

Sempre nella stessa giornata, poi, i militari della Stazione locale e dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Tropea (coordinati rispettivamente dai marescialli Franco Campanella e Tommaso Montuori), durante un servizio di osservazione nei pressi dell’abitazione di un arrestato ai domiciliari, Massimiliano Mobilio (28 anni) hanno sorpreso lo stesso insieme ad un 21enne di San Calogero, Giuseppe Mazzeo, mentre erano in possesso di due confezioni di cocaina, per un peso complessivo di 25 grammi. I due sono stati dapprima condotti presso la Compagnia Carabinieri e dunque dichiarati in arresto in flagranza di reato per detenzione illegale di sostanza stupefacente (del tipo cocaina). Espletate le formalità di rito, Mazzeo e Mobilio sono stati condotti presso la Casa Circondariale di Vibo Valentia in attesa delle determinazioni dei Giudici del Tribunale.