Sindrome di Down: svolta serata solidale per l’Aigoc al Rendano
L'Associazione “Paolo De Benedittis ed Ercole Martirano ONLUS” voluta da Simona De Benedittis, presidente, e Rosa Martirano vicepresidente, dopo il successo della quarta edizione di “Bambini per … l'Aigoc”, serata musicale patrocinata dal Comune di Cosenza e dedicata alla solidarietà per la ricerca sulla sindrome di Down svoltasi lo scorso 16 aprile al Teatro Rendano di Cosenza, doverosamente vuole ringraziare ancora tutti i bambini che hanno cantato e i loro genitori per l'appassionata partecipazione, tutte le associazioni e tutti coloro che con generosità ed entusiasmo hanno voluto sostenere l'AIGOC e la ricerca insieme a noi .
“Paolo De Benedittis ed Ercole Martirano ONLUS”, nella promozione di iniziative a scopo benefico in memoria dei giovani fratelli di Rosa e Simona scomparsi prematuramente, ha prodotto la realizzazione di un video - “In Mary Arms” - presentato ufficialmente durante il concerto e diretto da Antonello Marino in supporto alla campagna di sensibilizzazione per la ricerca sulla sindrome di Down, visionabile all’indirizzo https://vimeo.com/125458260.
Nei giorni scorsi l’associazione ha consegnato al Presidente dell'AIGOC Prof. Giuseppe Noia un assegno di 5000 euro accolto con le seguenti parole: “Penso che in questa occasione si sia realizzata una frase della sacra scrittura che dice che 'il fratello vicino al fratello è roccia inespugnabile'. Sono colpito da tanta bontà, disponibilità e generosità di coloro che fanno parte, affiancano e sostengono questa associazione che si propone di aiutare le figure più deboli. Questa realtà presente a Cosenza, l'amore e la partecipazione che noi dell'AIGOC abbiamo trovato e scoperto, ci ha veramente commossi. Vi ringraziamo a nome dell' AIGOC e di tutte quelle mamme che speriamo sperimenteranno con l'aiuto di Dio, la possibilità di ridurre il danno dei loro bambini curandoli nel corso della gravidanza. Questa esperienza ci ha dato un grande incoraggiamento a continuare nella ricerca per arrivare a raggiungere il nostro sogno e poter dire un giorno la sindrome di Down si può curare”.