Lamezia. Piccioni su chiusura carcere
"Il decreto firmato dal Ministro Orlando che dispone la soppressione del carcere di Lamezia Terme è lo specchio del pressapochismo e della superficialità con cui in Italia nelle sedi ministeriali vengono affrontate questioni delicate come quelle della legalità e della sicurezza del territorio, che toccano da vicino la vita dei cittadini. Se ad altri fa piacere utilizzare l’ennesimo sopruso nei confronti della nostra città come “arma” da campagna elettorale, io vedo solo una situazione imbarazzante, al di fuori di ogni logica politica e giuridica."Lo dichiara in una nota Rosario Piccioni (Lamezia insieme con Piccioni).
"Com’è possibile - commenta - che nel testo del decreto si legga che “entro il corrente mese di aprile entrerà in funzione il nuovo padiglione detentivo annesso alla Casa Circondariale di Catanzaro” quando sappiamo tutti che il padiglione è stato aperto sì nel mese di aprile ma dell’anno scorso cioè del 2014? Quella che viene fatta passare come novità, non è altro che un copia e incolla della proposta risalente all’anno scorso di trasferire i detenuti dalla Casa Circondariale di Lamezia a quella di Catanzaro!!!
Imbarazzante è anche la vaghezza del decreto ministeriale, che parla di una “condivisione” della decisione del Ministro da parte della Magistratura locale e del Sindaco. Lanciamo subito un appello a tutti i parlamentari che hanno a cuore le sorti della nostra città a presentare subito un’interrogazione al Ministro per capire sulla base di quali atti scritti si è arrivati a scrivere queste cose. Esistono atti ufficiali? Abbiamo il diritto di sapere se esistono atti scritti con cui la Magistratura locale ha dato il suo placet e quali organi giudiziari si sono pronunciati in tal senso. Per quanto riguarda la posizione del Sindaco, la dichiarazione di oggi smentisce quanto scritto nel decreto e ricorda l’interlocuzione a tutti i livelli istituzionali svolta fino ad oggi dal primo cittadino per impedire la chiusura del carcere di Lamezia. Come è possibile allora che il testo del decreto si spinga fino a tanto?
Se il metodo adottato dal Ministero è imbarazzante e fuori da ogni logica di buon senso, il “merito” del provvedimento è altrettanto irrazionale e lesivo degli interessi della nostra città: non si può privare la terza città della Calabria di un presidio fondamentale come il carcere che, per la posizione centrale di Lamezia, ha una funzione regionale e rappresenta un presidio fondamentale di legalità e sicurezza per il nostro territorio.
Contrasteremo in ogni sede il provvedimento di soppressione del carcere di Lamezia: questo è certo!!! Preso atto che il decreto di soppressione è stato emanato e che al momento è esecutivo, al tempo stesso chiediamo che con la stessa celerità il Ministro Orlando firmi immediatamente per il trasferimento del Provveditorato regionale di Polizia Penitenziaria da Catanzaro a Lamezia. Sul punto il Dipartimento ha già espresso parere favorevole: bisogna allora procedere senza indugio!!!
O il carcere o il provveditorato: “tertia non datur”, non ci sono altre possibilità!!! Lamezia lo pretende!!!
Non possiamo più accettare colpi di mano in senso unilaterale che colpiscono Lamezia a favore del capoluogo di Regione! Svuotare Lamezia - conclude Piccioni - delle sue strutture fondamentali, dal carcere all’ospedale, non fa male soltanto ai cittadini di Lamezia ma a tutta la Calabria e alla stessa Catanzaro: la Calabria ha tutto da guadagnare da una Lamezia forte capace di svolgere un ruolo propulsivo per la crescita dell’area centrale della Calabria e di tutta la regione."