Lpu e Lsu chiedono il riconoscimento dei loro diritti
I lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità che da oltre venti anni svolgono servizi essenziali per le pubbliche amministrazioni si ribellano al sistema e pretendono il riconoscimento di diritti fondamentali che nel corso degli anni di servizio gli sono stati negati. L’iniziativa, avviata in rappresentanza dei lavoratori da Angelo Castellano, parte da un borgo calabrese Frascineto, paese della provincia di Cosenza, ha coinvolto, attraverso i social network, migliaia di lavoratori anche di altre regioni d’Italia quali Lazio, Puglia, Sicilia e Campania.
"Centinaia di lavoratori - si legge in una nota a firma di Castellano - hanno già affidato il loro mandato di rappresentanza per il ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo al noto Studio Legale Morcavallo di Cosenza che dopo attenta valutazione del caso ha deciso di supportare questa battaglia che potrebbe dare una svolta al futuro di migliaia di lavoratori, ad oggi ancora precari, ai quali non sarà concesso il diritto alla pensione. Il caso è particolarmente interessante ed anomalo per uno Stato Democratico che dovrebbe offrire garanzie senza alcune distinzioni a tutti i lavoratori. L'utilizzo nelle attività socialmente utili non determina l'instaurazione di un rapporto di lavoro così recita il D.Lgs. n. 468/1997, art. 8, c. 1 e D.Lgs. n. 81/2000, art. 4, c. 1) e, quindi, «non può far sorgere nessuna aspettativa che, sulla già avvenuta instaurazione di un rapporto di lavoro, abbia il suo necessario presupposto. La circostanza che ai soggetti utilizzati nei lavori socialmente utili vengano estesi fondamentali istituti contrattuali propri del rapporto di lavoro non è idoneo a trasformare il particolare regime giuridico che disciplina tale speciale categoria di “lavoratori”» (T.A.R. Toscana, Firenze, n. 373/2002).
Una sentenza quella di cui sopra che nasconde neanche troppo velatamente principi discriminatori tra diverse categorie di lavoratori, appare letteralmente ridicolo che a chi si e' seduto per qualche ora in Parlamento venga erogata una pensione e chi invece da venti anni lavora nella pubblica amministrazione svolgendo servizi essenziali non ne abbia diritto. Parte, dunque, da Frascineto una battaglia legale destinata a fare giurisprudenza almeno in Italia, forse l' unico dei paesi dell' Unione Europea a dover convivere con l' anomalia Lsu-Lpu: una schiera di lavoratori che da oltre venti anni svolge servizi essenziali per le pubbliche amministrazioni e che ora si ribella al sistema, pretendendo il riconoscimento di diritti fondamentali nel corso degli anni sempre negati".