‘Ndrangheta: torna in carcere il “boss” Salvatore Macrì
Ieri pomeriggio, a Siderno, gli agenti della Squadra Mobile di Reggio Calabria hanno tratto in arresto il 66enne, Salvatore Macrì, in esecuzione dell’Ordinanza emessa lo scorso 21 maggio dal Tribunale di Reggio Calabria Sezione del Riesame che, di fatto, ha ripristinato l’efficacia dell’Ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Reggio Calabria nell’agosto 2014 e per effetto della quale Macrì fu arrestato nell’ambito dell’operazione denominata “La morsa sugli appalti pubblici” (condotta anch’essa dalla Squadra Mobile) poiché ritenuto responsabile di avere fatto parte della cosca di ‘ndrangheta “Commisso” di Siderno.
Il 66enne è fratello del defunto boss Vincenzo alias “U Baruni”, nonché il nipote di Antonio Macrì, alias “Don ‘Ntoni Macrì”, che fu ritenuto capo indiscusso dell’intera ‘ndrangheta calabrese ed assassinato a Siderno nel 1975. Salvatore Macrì, dopo le formalità di rito, è stato associato presso la Casa Circondariale di Reggio Calabria.