‘Ndrangheta: catturato a Roma esponente cosca reggina, latitante da 7 anni

Reggio Calabria Cronaca

È stato catturato questa mattina, all’aeroporto di Roma-Fiumicino, Tito Figliomeni, 49enne ritenuto esponente della cosca di ‘ndrangheta dei Commisso di Siderno (nel reggino), latitante da oltre 7 anni.

Gli investigatori del Servizio Centrale Operativo e della Squadra Mobile di Reggio Calabria lo hanno tratto in arresto una volta atterrato in Italia con un volo intercontinentale proveniente da Toronto.

Lo scorso 10 marzo era stato arrestato in Canada, per violazione della normativa migratoria, dal Custom and Border Force, nel quadro di una diretta collaborazione tra lo Sco della Polizia di Stato, la Squadra Mobile dello stretto, la Royal Canadian Mounted Police e la Polizia Metropolitana di Toronto, d’intesa con l’Esperto per la Sicurezza italiano ad Ottawa. A seguito del perfezionamento dell’iter procedurale è stata decretata così la sua espulsione dal paese nord americano.

Figliomeni era latitante dal dicembre 2010, destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per associazione di tipo mafioso e intestazione fittizia di beni nell’ambito dell’operazione “Bene Comune” (LEGGI), coordinata dai magistrati della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, ma aveva lasciato l’Italia nel settembre precedente, pochi mesi prima del blitz.

Dopo il suo ingresso in Canada, si sarebbe servito di una fitta rete di appoggi logistici e avrebbe utilizzato delle false generalità per impedire la sua identificazione e la conseguente espulsione.

Il latitante, in base alle indagini svolte, sarebbe uno tra i principali esponenti del gruppo mafioso dei “Rumbo-Galea-Figliomeni”, confederato alla potente cosca “Commisso” di Siderno, una delle più importanti famiglie della ‘ndrangheta jonico-reggina.

In particolare, avrebbe operato in modo fittizio come socio di maggioranza in una società di Siderno del settore dello smaltimento inerti e del movimento terra. Inoltre le investigazioni avrebbero accertato che in Canada - a causa di divergenze sulla gestione degli affari derivanti dall'apertura di alcuni esercizi pubblici nel settore delle "slot machine" e del gioco d'azzardo - erano sorti dei contrasti in seno alla 'ndrina, che lo avrebbero visto coinvolto insieme ad altri indagati.

In particolare, l'apertura di un bar, avvenuta probabilmente in una zona non di competenza della cosca, aveva rischiato di condizionare negativamente gli interessi economici di altre componenti ‘ndranghetiste operanti nel distretto dell'Ontario.

Da ciò era derivato l'intervento pacificatore dei vertici calabresi dei Commisso, per porre fine alla controversia sorta oltreoceano e riportare la pace ritenuta indispensabile per il perseguimento del "bene comune".

Tito Figliomeni, inoltre, è cugino dei pregiudicati Angelo e Cosimo Figliomeni, tuttora latitanti in Canada, nonché cugino di Maria Frascà, donna di origini calabresi assassinata a colpi di pistola il 24 giugno 2015, nel corso di un agguato mafioso avvenuto all’interno del bar di Woodbridge (Toronto-Canada).