Operazione contro clan Commisso: nomi e foto degli arrestati

Reggio Calabria Cronaca

Un’operazione congiunta di carabinieri e polizia di Reggio Calabria ha portato oggi all’esecuzione di 51 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettanti presunti affiliati alla cosca Commisso di Siderno, una delle più potenti della Calabria, con l’accusa di associazione mafiosa.

L'inchiesta che ha portato anche al fermo dell'ex sindaco di Siderno, Alessandro Figliomeni, nasce dallo sviluppo dell'operazione Crimine, coordinata dalle Dda di Reggio e Milano, con cui erano state colpite le più importanti e potenti famiglie della 'ndrangheta delle province di Reggio Calabria, Vibo Valentia e Crotone, oltre alle loro proiezioni extraregionali ed estere.

L'operazione aveva portato all'arresto di oltre 300 persone. La cosca Commisso, egemone nel comune di Siderno ed in altre zone della Locride, nel Nord Italia ed anche in Canada, al suo interno aveva anche una rete specializzata nella produzione e nella vendita di sostanze stupefacenti. Secondo quanto accertato dalla dda, nell'ambito delle indagini che nelle prime ore di oggi hanno portato all'operazione "Recupero", gli uomini del clan coltivavano diverse piantagioni di marijuana nel territorio del comune di Siderno.

Le forze dell'ordine nel corso delle varie operazioni di controllo degli affiliati alla cosca, hanno scoperto e sequestrato 4.903 piante di marijuana, 3.350 grammi già essiccati e pronti per la vendita e 1.500 grammi di semi della stessa sostanza. Nel campo dello spaccio della droga, inoltre, gli inquirenti hanno accertato forti legami del clan calabrese con ambienti malavitosi siciliani.

In tale contesto si inquadra un sequestro di 3.200 chilogrammi di hashish, avvenuto a Siracusa il 17 aprile del 2008. Il carico era destinato alla 'ndrina "Rumbo-Figliomeni", direttamente collegata al clan Commisso. Figliomeni, ex Forza Italia poi transitato nell'Mpa, è stato sindaco di Siderno sino al marzo scorso quando ha deciso di candidarsi alle elezioni regionali nella lista "Autonomia e diritti con Loiero presidente".

In seguito alla sua decisione di candidarsi alle regionali, la maggioranza dei consiglieri comunali di Siderno si sono dimessi provocando lo scioglimento dell'Ente che è adesso gestito da un commissario prefettizio.

Figliomeni, oltre a "dirigere e coordinare il sodalizio", "curava i rapporti con gli altri elementi di spicco della cosca Commisso (in particolare con Giuseppe Commisso, 63 anni, detto "u mastro", e con Antonio Commisso, 85 anni), nonché con gli esponenti dell'articolazione torinese della 'ndrangheta di Siderno (in particolare con Giuseppe Catalano e Carmelo Cataldo, già arrestati nell'ambito della operazione 'Crimine')".

L'attività della polizia ha riguardato la 'ndrina ''Rumbo-Galea-Figliomeni", capeggiata da Riccardo Rumbo, di 48 anni, e Antonio Galea (48). Questa era attiva soprattutto nel centro cittadino ed aveva come interesse la commissione di estorsioni, il traffico di stupefacenti ed il riciclaggio di denaro.

Molti interessi della cosca si erano spostati in Canada, dove è radicato il gruppo facente capo al latitante Angelo Figliomeni, di 48 anni. In Canada, dopo l'apertura di un bar con slot machine, erano sorti contrasti tra la famiglia Figliomeni da una parte e Antonio Galea, Domenico Giorgini e Tito Figliomeni, dall'altro. Un contrasto sanato dall'intervento di Riccardo Rumbo.

Dalle indagini è emersa l'esistenza di altre due 'ndrine: ''Salerno" e "Correale". La prima è stata colpita dai Commisso a causa del tentativo di Salvatore Salerno (assassinato nel 2006) di distaccarsi dalla cosca madre alleandosi con i rivali dei Costa.

Il tentativo è stato soffocato nel sangue con l'omicidio, oltre che di Salvatore Salerno, anche del fratello Agostino e di Rocco Alì. In questo contesto si inserisce anche il tentato omicidio del terzo fratello Salerno, Vincenzo, genero di Giuseppe Commisso "u mastro".

Un'altra componente era composta da soggetti legati ai Commisso e che attualmente, pur non disconoscendo le gerarchie, di fatto hanno costituito delle proprie 'ndrine.

Dalle indagini e' emerso che l'associazione con a capo Michele Correale detto "Zorro" e Antonio Futia era specializzata nella coltivazione e nel traffico di marijuana. Nel corso dell'operazione sono anche state sequestrate due società, due unità immobiliari a Siderno e sette auto.

I provvedimenti eseguiti stamani, nell'ambito dell'operazione dei Carabinieri e dalla Polizia contro la 'ndrangheta, complessivamente sono 51.

Ai carabinieri e' stato affidato il compito di notificare l'ordinanza di custodia cautelare a venticinque presunti affiliati alla cosca Commisso: Cosimo Ascioti, 32 anni, Cosimo Baggetta (59), Antonio Baggetta (26),Domenico Baggetta (31), Antonio Commisso (54) gia' detenuto, Giuseppe Correale (64), Michele Correale (51), Paolo Correale (32), Antonio Costa (54), Michele Costa (49), Alfredo Leo (56) gia' detenuto, Antonio Figliomeni (61), Antonio Futia (52), Domenico Futia (63), Giorgio Futia (42), Michele Futia (22), Michele Futia (20), Francesco Muia' (70), Giuseppe Muia' (34), Michele Reale (52), Vincenzo Salerno (36) in atto irreperibile, Antonio Scarfo' (46), Carlo Scarfo' (52), Antony Stagaway, originario della Gran Bretagna e non catturato perche' residente all'estero. La Polizia di Stato, da parte sua, ha avuto il compito di notificare il provvedimento del Gip a Domenico Belcastro (48) gia' detenuto, Girolamo Belcastro (43) gia' detenuto, Antonio Commisso (85) ai domiciliari in atto detenuto, Vincenzo Commisso (21), Antonio Figliomeni (44), Francesco Figliomeni (47), Giovanni Galea (61), Giovanni Galluzzo (53), Domenico Giorgini (46), Domenico Lubieri (63), Francesco Marzano (78) ai domiciliari, Giuseppe Napoli (41), Massimo Pellegrino (37), Riccardo Rumbo (48), Giuseppe Sgambelluri (33), R.S. (42), Gennaro Tedesco (52) arresti domiciliari. Ad eseguire il fermo di Alessandro Figliomeni, gia' sindaco di Siderno, e' stata la polizia che non ha eseguito i provvedimenti restrittivi a carico di persone gia' da tempo in Canada: Francesco Commisso (63), Cosimo Figliomeni (46), Tito Figliomeni (41), Vincenzo Figliomeni (64), Salvatore Oliveti (46), Angelo Figliomeni (48). Da luglio dell'anno in corso e' irreperibile anche un altro indagato: Antonio Galea, (48).