L’uso della luce in astronomia, incontri al Planetario Pythagoras
L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha proclamato il 2015: “Anno internazionale della Luce e delle tecnologie basate sulla Luce”. Tra gli obiettivi sottesi in questa manifestazione mondiale c’è l’intenzione di accrescere la conoscenza e la consapevolezza del pubblico sul modo in cui le tecnologie basate sulla luce promuovano lo sviluppo sostenibile e forniscano soluzioni alle sfide globali ad esempio nei campi dell’energia, dell’istruzione, delle comunicazioni, della salute e dell’agricoltura.
Il Planetario provinciale Pythagoras di Reggio Calabria, nel ciclo di incontri dedicati all’argomento, ha evidenziato come la tecnologia basata sulla luce viene applicata in svariati settori, dalla medicina, all’alimentazione, per esempio, e soprattutto ha messo in luce i collegamenti continui nel corso della storia tra luce e cultura.
Prima ancora del suo significato fisico il termine “luce” è presente in molteplici manifestazioni della cultura umana, dalla mitologia all’architettura, dalla poesia alla religione, dando origine alle più svariate riflessioni, filosofiche, artistiche e teologiche, ancor prima che scientifiche.
Nell’incontro di domani, Giovedì 28 Maggio 2015 (ore 20.30) al Planetario, il dottor Giuseppe Cutispoto, astronomo dell’Osservatorio astrofisico di Catania, tratterà l’argomento dal punto di vista astronomico dal titolo “L’uso della Luce in Astronomia”.
La luce è il messaggero più immediato e più antico che gli astronomi utilizzano per raccogliere informazioni sulla natura del cosmo. Per secoli il messaggio è arrivato attraverso l'occhio umano o con strumenti che ne riproducevano le caratteristiche. Oggi gli astrofisici utilizzano telescopi che catturano la “luce” a tutte le lunghezze d'onda disponibili, dalle onde radio ai raggi gamma.
E anche le moderne tecnologie utilizzano la “luce” in questa accezione più ampia del termine. Nei due secoli passati è stato fatto un grande progresso scientifico e tecnico. In realtà resta molto da studiare. L’osservazione del cielo ad occhio nudo ci mostra il sole, la luna, le stelle, la Via Lattea, il macrocosmo.
Galileo per primo, 400 anni fa, rivolse verso il cielo un telescopio inventato da olandesi e da lui perfezionato. Scoprì i satelliti di Giove, studiò il loro moto intorno al pianeta e molti altri dettagli che modificarono la nostra concezione della Terra, del Sistema Solare e dell’Universo. Telescopi di dimensioni sempre maggiori hanno permesso di vedere che l’Universo si compone di grandi agglomerati di stelle, le Galassie e che le Galassie formano Gruppi e Ammassi di Galassie, che si addensano in strutture filiformi ai bordi di grandi spazi vuoti.
Il dott. Cutispoto nella sua relazione evidenzierà tutto questo e soprattutto si soffermerà sulla circostanza che la materia che emette luce ed altre onde elettromagnetiche è solo una piccola parte, una piccola percentuale della materia e dell’energia totale dell’Universo: c’è una grande quantità di Energia Oscura presente nell’Universo. La cittadinanza tutta è invitata a partecipare.