Omicidio “Toro Seduto", indagano Procura e Dda
La Procura ordinaria della Repubblica di Catanzaro continua a indagare sull'omicidio di Domenico Bevilacqua, 54 anni, alias "Toro Seduto", presunto capo della comunità Rom del capoluogo calabrese, in stretta collaborazione con la Dda a cui il fascicolo era già stato trasmesso ieri. Gli inquirenti, infatti, non escludono, al momento, una matrice diversa da quella mafiosa.
Il boss è stato ucciso ieri mattina nel quartiere Aranceto del capoluogo di regione, nei pressi della sua abitazione, da due killer che gli hanno sparato contro 7 colpi di pistola calibro 9, ferendolo mortalmente. L'uomo, soccorso da un'ambulanza, è deceduto in ospedale.
Il pm Mancuso, della procura ordinaria, e Capomolla della Dda, hanno concordato questa mattina di affidare l'incarico per l'esame autoptico al medico legale Giulio Di Mizio dell'università di Catanzaro, il quale potrebbe procedere nel pomeriggio o al massimo domani. L'autopsia servirà anche a chiarire definitivamente sia il numero dei colpi sparati sia la dinamica dell'agguato.
Secondo quanto accertato dalla Polizia di Stato, Bevilacqua era solo quando è stato raggiunto da una moto scura con a bordo i due killer ed ha tentato inutilmente di fuggire a piedi. Per quanto riguarda invece la pistola calibro 9 trovata sul luogo dell'agguato, l'ipotesi resta quella che si tratta dell'arma che ha sparato e che sarebbe stata abbandonata nelle fasi concitate del delitto. L'arma è stata inviata al Ris di Messina per accertare sia l'eventuale utilizzo in altri delitti sia per trovare elementi utili per risalire agli assassini. Proseguono infine le ricerche della moto usata dai due sicari e sulla quale ci sarebbero già elementi ben precisi. Gli uomini della Mobile stanno ascoltando diverse persone che si trovavano nella zona ma che non avrebbero fornito elementi utili alle indagini.