Vigilanza Lipu: “Polizia Provinciale interessa al Paese e non a pochi”
Riceviamo e pubblichiamo.
“Era il 13 novembre del 1965, quando Giorgio Punzo, fondò la LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli), oggi la più grande e importante associazione nazionale per la tutela dell’avifauna; non fu altro che il mantenimento di una promessa:“Prometto alla tua bellezza, alle tue piume blu, di battermi contro questo scempio. Prometto che dedicherò la vita ad operare per voi, creature del cielo, perché possiate vivere in pace e volare libere”. “A distanza di 50 anni -aggiunge il Coordinatore prov.le del Servizio Nazionale Vigilanza Ambientale – Ittica – Venatoria –LIPU, dott. Domenico Laratta - crediamo che sia un altissimo dovere civile e morale, difendere una delle più importanti istituzioni per la difesa della natura e della fauna selvatica: la Polizia Provinciale, domani, senza di essa, le nostre campagne, temiamo che possano diventare un deserto! Il Governo si attivi per la salvaguardia dei poliziotti provinciali, che quotidianamente, nonostante l’esiguità numerica e le difficoltà varie, lavorano alacremente per la difesa del bene più prezioso che abbiamo”. Ennesimo appello per salvare la Polizia Provinciale d’Italia, rappresentata da una novantina di corpi e da 2.600 agenti e ufficiali di polizia che rischiano di essere trasferiti in blocco e in una sorta di spezzatino, presso centinaia se non migliaia di corpi di polizia municipale, lasciando un vuoto incolmabile nelle materie oggi trattate dalla Polizia Provinciale con risultati per giunta lusinghieri. Sembra la trama di un film horror eppure pare che le cose abbiano preso un verso ritenuto da più psrti, assolutamente inconcepibile. Il tema del riordino delle forze di polizia era al centro del ddl sulla PA, tra le altre cose, al Senato era stato deciso per un riordino dei corpi e servizi di polizia provinciale in linea con la definizione dell’assetto delle funzioni di cui alla legge 7 aprile 2014 n. 56. Oggi, secondo uno schema di decreto legge, recante disposizioni urgenti in materia di enti territoriali, approvato in Consiglio dei ministri nella serata dell'11 giugno (ancora non pubblicato a tutto il giorno 15 giugno), vi sarebbe un articolo riguardante la Polizia Provinciale e il relativo transito nei ruoli della polizia municipale, tra l’altro questo transito non è ben chiaro, col rischio di vedere per la prima volta nella storia repubblicana, i primi poliziotti precari, vedasi l’allarme lanciato nei giorni scorsi dall’AIPP (Associazione Agenti e Ufficiali di Polizia Provinciale). Mentre al Centro, a Pescara, in perfetta sintonia, i Carabinieri e la Polizia Provinciale presentano assieme i brillanti risultati delle attività operative del 2015, al Nord, in quel di Sondrio e in tutta la Valtellina, viene lanciato il grido d’allarme per lo smantellamento di uno dei presidi più importanti dal punto di vista della vigilanza rurale. Non va meglio al Sud, qui, il Coordinatore della vigilanza Lipu in Calabria, dott. Domenico Laratta, ricorda come a Cosenza, la quarta provincia più vasta d’Italia, una delle più complesse sotto l’aspetto orografico, con due parchi nazionali, centinaia tra SIC, ZPS, riserve naturali statali e regionali; con i maggiori laghi e fiumi della regione Calabria; con una copertura forestale tra le più importanti d’Italia, la Polizia Provinciale, meno di 60 uomini e donne in divisa, negli ultimi cinque anni, abbia “fatturato”, si fa per dire, sequestri penali per 718.000 metri quadri di aree adibite a discariche abusive o a terreni del demanio fluviale occupati abusivamente, con 380 soggetti denunciati per reati ambientali a cui si aggiungono 2 arresti di cui uno in materia di stupefacenti e l’altro per reati inerenti i delitti privati contro la pubblica amministrazione; 12.946 controlli e sopralluoghi in materia ambientale; quasi 100 bracconieri denunciati e 510 sanzioni amministrative in materia di caccia e pesca; 774 esemplari di fauna selvatica ferita, appartenenti a specie protette e particolarmente protette; 34.407 veicoli controllati sulle strade con 1.669 illeciti al codice della strada accertati (fonte dati diffusi dalla Polizia Provinciale di Cosenza). L’attività della Polizia Provinciale di Cosenza è una delle più intense di tutta l’Italia, soprattutto in materia di repressione del bracconaggio, tanto da essere citata ad esempio nel rapporto sul bracconaggio in Italia nel 2014-2015, redatto dal Nucleo speciale antibracconaggio dell'associazione interazionale CABS (Committee Against Bird Slaughter). Nel rapporto appena pubblicato, si legge, tra l’altro, che la sola Polizia Provinciale di Cosenza, ha denunciato l’86% dei bracconieri scovati nell’intera provincia, mentre tutti gli altri, il 14%. Appare davvero assurdo, che un’istituzione che ha origini molte antiche, possa essere smantellata tout-court senza considerare la professionalità e la specializzazione degli operatori, che per anni si sono formati con i soldi pubblici e hanno spesso rischiato la propria vita per difendere la legge e la legalità. Domani, chi si occuperà degli innumerevoli compiti che oggi, egregiamente, sono esercitati dalla Polizia Provinciale? Avremo un vuoto impressionante col rischio concreto di un aumento dell’illegalità soprattutto legata allo sfruttamento criminale dell’ambiente, del territorio e delle sue risorse. Sparirà il primo presidio di controllo su alcune materie come la caccia e la pesca, dove spesso si annidano, come già verificatosi, delitti in materie delicate come le armi, le munizioni e gli esplosivi. Le proposte, per scongiurare questo immane pasticcio ci sono tutte, sono state rappresentate anche nelle sedi opportune, finanche in Commissione Affari Costituzionali, ad opera di AIPP e AIPA. Il 25 giugno, a Roma, la Funzione Pubblica di CGIL-CISL-UIL ha indetto un momento di protesta affinché venga corretto il tiro sulla Polizia Provinciale e sui poliziotti provinciali. Se da una parte, finalmente, si approvano dopo decenni di discussioni, gli eco reati, dall’altra, chi si occuperà di scoprirli e denunciarli, se le istituzioni più impegnate in questo delicato settore (CFS e Polizia Provinciale) vengono sistematicamente smantellate? Un interrogativo che lascia l’amaro in bocca non solo ai diretti interessati ma anche ai tantissimi cittadini, che nelle ultime ore, hanno fatto pervenire, in vario modo, la loro sincera solidarietà e vicinanza per una ventilata cancellazione della Polizia Provinciale".
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