Il PSI di Cetraro ricorda Giovanni Losardo

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“Sono trascorsi trentacinque anni dalla tragica scomparsa del compagno Giovanni Losardo, onesto ed inflessibile rappresentante delle istituzioni cittadine caduto, il 21 giugno del 1980, sotto i colpi della mafia.” Dichiara Marco Occhiuzzi, Segretario PSI di Cetraro.

“Nella ricorrenza di quel triste periodo, - prosegue Occhiuzzi - che ha sconvolto la vita sociale della comunità di Cetraro e dell’intero comprensorio tirrenico, è quanto mai necessario rinnovare la memoria del sacrificio di Giovanni Losardo.

Rimane, quello di Losardo, un esempio ancora attuale, in una regione come la Calabria in perenne crisi economica ed occupazionale, con livelli di corruzione sempre più alti e nella quale “l’azienda 'ndrangheta” rischia di monopolizzare l’intera economia.

I dati sono allarmati: in Calabria il novanta per cento dei delitti rimane impunito, solo una esigua minoranza dei vertici delle cosche viene condannata, il tutto mentre la ‘ndrangheta accumula capitali sempre più ingenti grazie al primato nel narcotraffico, arrivando così a controllare imprese ed aziende, fino al cuore dell'economia legale. Una penetrazione che permette alle cosche di acquisire potere economico e finanziario, e di collegarle con quella "zona grigia" che costituisce l'indispensabile anello di congiunzione con la politica e con l’alta finanza.

Un quadro desolante. Eppure, nonostante tutto,- prosegue - ci sono anche segnali positivi che inducono i calabresi ad avere fiducia e speranza. Sta crescendo infatti in Calabria una sensibilità nuova nella lotta alla mafia e al malaffare, con segnali forti ed inediti che vengono dalle Istituzioni, dalla Chiesa, dal mondo della cultura e da tanti settori che per lungo tempo hanno ignorato o quantomeno sottovalutato il problema.

Per questo il ricordo di Giovanni Losardo e di tutte le vittime delle mafie non è un fatto rituale, ma – conclude il Segretario PSI - costituisce un’occasione importante per alimentare la cultura della legalità, dell’etica e della buona politica, nella convinzione che la battaglia per liberare la Calabria e la nazione dal giogo della ‘ndrangheta è difficile, ma può essere vinta in tempi molto più brevi di quanto non possa immaginarsi.”