Infusino (Attivisti no Eni): “Puntare sull’ambiente come dice il Papa”

Crotone Attualità

"È molto importante constatare la rilevanza che hanno assunto tematiche a cui mi sono sempre dedicato e su cui ho anche subito attacchi. L'enciclica di Papa Francesco "Laudato si" ispirandosi, probabilmente al " Cantico di Frate Sole", è un autentico richiamo ad una "conversione ecologica” soprattutto in campo economico. “La crescita – ha avvertito - non può essere illimitata, altrimenti avviene come per le cellule: si trasforma in tumore”.

E' quanto scrive Pietro Infusino, Attivisti No Eni e Crotone è dei crotonesi.

"Non è più tempo - continua la nota - per restare insensibili di fronte a tematiche quali il rispetto e la tutela dell'ambiente, è necessario adoperarsi per la "cura della casa comune".

Purtroppo è un argomento che non può più neanche essere messo in sordina, giacché lo sfruttamento adoperato sino ad ora sul territorio ha portato conseguenze catastrofiche e dannose.

Il Papa mette in risalto "una grave responsabilità della politica internazionale e locale" che dovrebbe agire in tutela dell' ambiente, dovrebbe proporre un nuovo stile di vita per "cercare altri modi di intendere l’economia e il progresso" nella "Convinzione che tutto nel mondo è intimamente connesso”, "la natura" non è "qualcosa di separato da noi o una mera cornice della nostra vita”.

Non è un paradosso sostenere "l’intima relazione tra i poveri e la fragilità del pianeta; la critica al nuovo paradigma e alle forme di potere che derivano dalla tecnologia; il valore proprio di ogni creatura; il senso umano dell’ecologia; la necessità di dibattiti sinceri e onesti" è esattamente ciò che da tempo chiedo a gran voce alle istituzioni crotonesi , attraverso soprattutto il movimento Attivisti No Eni, nella ricerca di risposte, iniziando, almeno, dallo studio di subsidenza del territorio reso ormai necessario a causa della presenza continua sulla costa da parte della multinazionale Eni e dalla richiesta di bonificare l'ex area industriale della città. Noi vogliamo puntare su un progetto di "città ecologica" alla stregua di alcune realtà virtuose dell'Italia settentrionale guardando possibilmente anche al modello Svizzero. Siamo fermamente convinti che una città ecologica possa generare maggiore ricchezza per i propri abitanti e non soltanto donare ad essi un ambiente salubre. Muovendoci nella direzione ecologica tuteleremo, dunque, economia, progresso nonché la salute di tutta una città aprendoci alla promozione di nuove possibilità ed al recupero di vecchie, sane e remunerative tradizioni; cambiare modello di sviluppo "per uno sviluppo sostenibile e integrale".

È bello accogliere questo documento di altissimo valore morale e sociale del Papa, che fa suo il lamento del pianeta, maltrattato e saccheggiato "i cui gemiti si uniscono a quelli di tutti i poveri e tutti gli scartati del mondo" che egli "invita ad ascoltare”.

A tal proposito il climatologo Hans Joaquim Schellnhuber ha ricordato che da 11mila anni la Terra gode di una relativa stabilità del clima, dopo le grandi oscillazioni delle ere glaciali. Ciò ha permesso di sviluppare l’agricoltura e in definitiva la civiltà umana. Ora però un innalzamento troppo rapido della temperatura causerebbe “danni forse irreversibili”. Il limite di due gradi, fissato in sede internazionale, non basta, meglio sarebbe scendere a un grado e mezzo. “Possono sembrare valori trascurabili – ha detto il professore - ma non lo sono. Quando in un uomo la temperatura si alza di due gradi, c’è la febbre e quando si alza di cinque gradi muore. Lo stesso può accadere alla Terra, per effetto dello scioglimento dei ghiacci polari e dell’innalzamento del livello dei mari”.

Bene ha fatto, dunque, il Papa a porre al centro dell’attenzione questo problema stilando nell'ultimo capitolo dell'Enciclica un vademecum per educare al rispetto dell'ambiente".