Crotone mira al museo diffuso, l’archeologia diventa attrattore turistico-culturale
Un museo diffuso per fare diventare l’archeologica attrazione. E’ il programma di forte impatto sul territorio dal punto di vista culturale e turistico che tende a rende “vivo” e fruibile il vasto patrimonio archeologico della città, presentato questa mattina nella Sala “Dionigi Caiazza” della Casa della Cultura.
A presentare il progetto l'assessore all'Urbanistica Sergio Contarino, l'assessore alla Cultura Antonella Giungata e il Dirigente del Settore Pianificazione e gestione del territorio Elisabetta Dominijanni.
Quella in corso d’opera è una idea innovativa di archeologia urbana così come è stata illustrata nel corso della conferenza stampa tesa non solo al recupero ed alla conservazione di beni ma soprattutto alla loro valorizzazione trasformandoli in attrattori in grado di poter essere ammirati ma anche di raccontare la storia della città e legare il passato al presente.
Un consistente impegno finanziario, 2.200.000 € rivenienti da più misure di fondi europei, che riguarda tre interventi solo apparentemente divisi tra loro, perché riguardano zone diverse della città, ma in realtà legati dal un filo conduttore unico rappresentato dalla volontà di metterli in rete e renderli fruibili ai cittadini ed ai turisti.
Con l’ausilio di slide preparate dal gruppo di lavoro coordinato dall’arch. Dominijanni sono stati presentati alla stampa ed alla cittadinanza gli interventi.
Il primo riguarda il recupero, la conservazione e la valorizzazione della chiesta sconsacrata di S. Margherita, posta nel cuore del centro storico, e delle strade adiacenti. Un percorso già in avanzato stato di realizzazione, come è stato documentato dalle foto, che consiste nell’intervento di restauro conservativo e riuso della chiesa di S. Margherita.
Un edificio che sarà utilizzato per esposizioni permanenti e temporanee, nonché l’allestimento di un ufficio e servizi igienici nella sacrestia.
Le opere sono consistite in lavori di consolidamento sulla copertura e sulle murature, il restauro delle modanature e degli elementi decorativi, l’adeguamento e l’installazione degli impianti, la dotazione degli elementi di arredo per il riuso dell’edificio congruente con la sua destinazione d’uso. Inoltre si sta effettuando, i lavori sono particolarmente avanzati la riqualificazione urbana dell’area circostante la chiesa, mediante interventi alle strade, consistenti nel rifacimento dei sottoservizi quali pubblica illuminazione, rete acque bianche, rete acque nere, rete idrica, e una nuova pavimentazione nel rispetto delle preesistenze.
L’altro intervento è il recupero e la valorizzazione delle porte di accesso alla città storica, Porta della Pescheria e Porta del Mare
L’intervento prevede il recupero della funzionalità di un percorso sotterraneo che parte dalla porta segreta della Pescheria attraverso il restauro conservativo dei due tratti risalenti all’epoca delle fortificazioni spagnole ed il ripristino dell’agibilità dell’ultimo tratto fino all’uscita a ridosso della strada consortile, al di sotto del piano stradale di viale Regina Margherita
L’innovazione nell’innovazione progettuale dell’amministrazione Vallone è rappresentata dal terzo step del progetto Archeo Urbe
Innovativo perché legano il passato al presente e riguardano edifici che nella concezione corrente possono apparire “freddi” e viceversa vengono riportati dal progetto ad una dimensione umana.
Le aree oggetto dell'intervento sono ubicate presso la Banca Popolare, il palazzo Comunale e le Mura Bizantine
Il primo che attiene al palazzo Comunale dove nel sottosuolo è preesistente una necropoli, prevede la realizzazione di un nuovo ingresso, la demolizione di due solai al piano terra ed il rifacimento di un solaio in acciaio e vetro, la dotazione di un impianto di un appropriato impianto di illuminazione al fine di valorizzare i reperti che saranno preventivamente ed adeguatamente restaurati.
Per quanto riguarda l'intervento presso la Banca Popolare l'intervento riguarda una superficie di circa 250 mq prospiciente il fabbricato lungo via Napoli e prevede il restauro conservativo delle strutture del complesso archeologico, la riqualificazione ed il potenziamento dell'ingresso, la concretizzazione di percorsi per consentire un adeguato accesso da parte dei visitatori al sito, l'installazione di un adeguato impianto di illuminazione oltre che una adeguata realizzazione della segnaletica e dell'informazione per la promozione dell'area che sarà comunque comune a tutti e tre i siti.
Per quanto riguarda le mura bizantine che si trovano in Via Risorgimento l'intervento di valorizzazione previsto per il sito in oggetto prevede il restauro conservativo dei resti, il potenziamento dello spazio archeologico pedonale, un nuovo impianto di illuminazione.
L’assessore Contarino e l’assessore Giungata hanno evidenziato il gioco di squadra dell’intera giunta Vallone e le potenziali del progetto dal punto di vista turistico – culturale.
L’architetto Dominijanni, che ha illustrato la parte tecnica degli interventi, ha ringraziato lo staff che sta collaborando al progetto, Demetrio Errigo, Alba Ferrò, Caterina Carricola, Paolo Nereo Morelli e Maria Dragonetti, per la grande attenzione, sensibilità e professionalità.