Importante scoperta archeologica nel castello Carlo V di Crotone
Il castello Carlo V di Crotone si sta rivelando un contenitore pieno di piacevole sorprese. E’ quanto è emerso stamani nel corso di una conferenza in cui il sindaco della città, Peppino Vallone e l’assessore alla cultura, Silvano Cavarretta, hanno illustrato i ritrovamenti archeologici nel corso dei lavori di riqualificazione dell’antico maniero. Nel dettaglio, i ritrovamenti sono stati illustrati dal Prof. Marco Dezzi Bardeschi, uno dei massimi esponenti internazionali della tecnica della conservazione architettonica e direttore dei lavori. I lavoro, la cui consegna è iniziata al 27 ottobre 2010 e finiranno entro marzo, I saggi di scavo, dotto la direzione di Domenico Marino, hanno interessato all’esterno, la base del cosiddetto Orto Candela verso il Borgo Marinaro, l’area antistante la Porta del Soccorso del Bastione San Giacomo e la torre cosiddetta medioevale contro la cortina orientale del Castello, oltre ai saggi stratigrafici condotti all’interno del Bastione Santa Caterina. In particolare, i saggi condotti davanti alla Porta del Soccorso del Bastione San Giacomo e alla torre cosiddetta medioevale, parzialmente visibile su un’altezza ridotta (1,5m), hanno offerto nuovi ed inediti dati per precisare la storia del Castello. Il primo saggio, su un’area di 11,3x5m, ha permesso di mettere in luce la soglia ed il sistema connesso alla Porta del Soccorso, la scarpa del muro della cortina settentrionale del bastione ed il pavimento ottocentesco, relativo all’ultima fase d’occupazione del manufatto. In questa fase, la Porta del Soccorso, dagli scavi, risulta inquadrata all’esterno da un’antiporta (4x3,6m) con l’asse mediano incentrato sulla Porta medesima, con chiara funzione di protezione. Come datazione, la stratigrafia ed il materiale associato suggerisce la metà del XIX secolo, come sembra confermare la sua presenza sulle piante conservate nell’Archivio di Stato Napoli. Il secondo saggio, su un’area di 5,5x11m, si trova circa alla metà della cortina orientale del castello ed ha permesso di mettere in luce le vestigia della cosiddetta torre medioevale su un’altezza di 4m, precisandone le caratteristiche (forma e dimensioni) e confermandone la datazione medioevale. La torre, con una leggera scarpa, è costruita direttamente sulla superficie in pietra arenaria di uno sperone roccioso. Inattesa la scoperta della raffinata lavorazione del basamento: dalla platea rocciosa, sale un toro scolpito, a tratti appena abbozzato, a tratti più marcatamente inciso direttamente nella roccia, seguito da una duplice cornice modanata in progressione scalare. Tre feritoie, due delle quali di forma apparentemente irregolare, si aprono sopra il secondo ordine di rifinitura. Che si tratti di un’opera non finita lo conferma la lavorazione a tratti abbozzata. Oltre a numerose palle di cannone in ferro ed in pietra, è stato ritrovato un eccezionale tesoretto di ben dieci monete (tornesi, di argento e rame, e grani) con datazione compresa tra il 1798 ed il 1835.