“Disordini” durante la gara Messina-Reggina, arrestati 12 ultras

Reggio Calabria Cronaca

Dodici ultras arrestati e altri quattro sottosti all'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. L’operazione è scattata stamani da parte della Polizia di Stato di Messina che sta eseguendo le misure scaturite dagli episodi di violenza avvenuti in occasione dell'incontro di calcio di Lega Pro Messina-Reggina, del 30 maggio scorso (gara terminata 1-0 per gli amaranto che aveva determinato la retrocessione della squadra siciliana).

Allora si verificarono dei tafferugli e un gruppo di ultras del Messina provocò danneggiamenti all'impianto sportivo ed azioni di violenza nei confronti delle forze dell'ordine che erano presenti allo stadio; tre agenti vennero lievemente feriti. Il giorno dopo l’incontro, visionate le immagini della videosorveglianza, Digos e Squadra Mobile arrestarono 9 persone (venne denunciato anche un sedicenne) e il giorno successivo, l'1 giugno, ne furono arrestati altri tre.

Con questa operazione la polizia avrebbe chiuso il cerchio sui disordini scoppiati al termine del derby dello Stretto. Eseguiti 11 provvedimenti ai domiciliari mentre una persona non è stata raggiunta perché all'estero per lavoro. Gli inquirenti contestano a vario titolo il lancio di materiale pericoloso, possesso di artifizi pirotecnici e lesioni personali. Un gruppo di teppisti travestiti da tifosi, il 30 maggio, data dell’incontro, armati di spranghe, cinture, pietre, fumogenie bombe carta erano stati bloccati dalle Forze di Polizia impedendogli di raggiungere prima il rettangolo di gioco e la tribuna centrale, poi l'area tecnica dell'impianto riservata agli addetti ai lavori e alle due squadre. I facinoroso avevano poi spostato la loro furia in strada, lungo la tangenziale e poi sulla statale 114: nel mirino erano i 700 tifosi della Reggina scortati presso il porto di Tremestieri. Nessuno di loro però si fece fortunatamente male mentre: solo qualche ammaccatura fu procurata all’autobus mentre un poliziotto, ferito ad un labbro con una catena, dovette ricevere otto punti di sutura.

L’indagine ha portato oggi all'individuazione di sedici soggetti. Ai domiciliari sono finiti Giuseppe Azzarello, 36 anni, Giuseppe Costa, 25, Tyron De Francesco, 18, Carmelo Delia, 30, Giuseppe Occhino, 32, Marcello La Camera, 27, Nicolosi, 42, Marcello Papandrea, 35, Massimiliano Vernuccio, 38, Marco Antonelli, 37 e Antonino Guglielmino, 45.