Sicurezza: 4 arresti dei Carabinieri nell’ultima settimana
I Carabinieri della Compagnia di Villa San Giovanni hanno messo a segno altri 4 arresti nel corso dell’ultima settimana, frutto della costante ed attiva presenza sul territorio.
In particolare, i militari della Stazione di Bagnara Calabra, hanno tratto in arresto il 26 Luglio, P.R., 22 anni, responsabile di violenza o minaccia a pubblico ufficiale, poiché nel corso di una perquisizione domiciliare, al fine di impedire ai militari di effettuare un sequestro di armi bianche, ha minacciato uno dei Carabinieri presenti con un coltello multiuso.
Nella circostanza, sequestrato un considerevole numero di pugnali ed armi bianche oltre a due “taser”, per la cui detenzione è obbligatoria la denuncia, e ad un frangivetro delle F.S.: pertanto il giovane è stato deferito per detenzione abusiva di armi (art. 697 c.p.) e ricettazione (art. 648 c.p). Il provvedimento precautelare è stato convalidato ed il responsabile è stato sottoposto all’obbligo di firma.
Il 27 Luglio, in esecuzione ad ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal GIP del Tribunale di Reggio Calabria, è stato arrestato A.P., 40 anni, ritenuto responsabile di atti persecutori, violenza privata, furto con strappo e tentata estorsione, commessi a Bagnara Calabra (tra il 30 giugno e il 25 luglio scorsi), nei confronti di una ragazza alla quale era legato da una relazione sentimentale interrottasi poco tempo addietro.
I Carabinieri della Stazione di Santo Stefano in Aspromonte, invece, hanno, tratto in arresto il 29 Luglio, G.S., 45 anni, già sottoposto alla misura della libertà vigilata presso la Comunità Terapeutica “Cereso” di Sant’Alessio in Aspromonte, il quale è stato associato presso la Casa Circondariale di Reggio Calabria in attesa di essere sottoposto alla misura di sicurezza della “casa lavoro” a Vasto (CH).
Il 30 Luglio, infine, in esecuzione ordinanza per espiazione pena detentiva, è finito in manette M.C., 43 anni, ritenuto responsabile di furto con destrezza, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in certificati o in autorizzazioni amministrative e falsità materiale commessa dal privato. Per tali ragioni l'uomo dovrà scontare la pena della reclusione di 5 mesi, in regime di detenzione domiciliare, presso la Comunità Terapeutica “Exodus” di Santo Stefano in A.te.