Anpa, Grave la situazione sanitaria degli allevamenti calabresi
"Il Presidente della Giunta Regionale, On. Mario Oliverio, utilizzi tutti i suoi poteri ed intervenga in maniera efficace e tempestiva per risolvere alcuni gravi problemi dell’Agricoltura calabrese". E' quanto chiede l'Anpa.
"L’ANPA – LiberiAgricoltori Calabria, tra questi - continua la nota - solleva l’endemica, insostenibile situazione sanitaria nella quale versano gli allevamenti della nostra regione.
Nel settore ovi-caprino continua a propagarsi la bluetongue (febbre catarrale degli ovini) causando la morte degli animali e l’azzeramento del reddito degli allevatori che, come a suo tempo denunciato dall’ANPA, nel 2014 hanno già subito danni per oltre 10 milioni di euro.
Un settore importante dell’economia regionale che produce lavoro, occupazione e formaggi di qualità eccellenti; un settore che negli ultimi anni ha stimolato anche tanti giovani ad impegnarsi nell’avvio di nuove imprese agricole e che oggi rischia di andare in frantumi.
Il settore apistico, alla fine del 2014, ha dovuto fare i conti con l’attacco della “ATEHINA TUMIDA”, ricordiamo che si tratta di un piccolo coleottero, originario dell’Africa meridionale, lungo appena 6 cm., un ciclo vitale di 6 mesi ma sufficienti per attaccare in maniera gravissima gli alveari e mettere in ginocchio gli apicoltori.
I danni subiti, mai quantificati dalla regione, sono stati elevatissimi. Non vi è stata alcuna forma d’indennizzo né tantomeno direttive tese a fornire consulenza adeguata e qualificata per una efficace lotta alla infestazione.
La brucellosi bovina e ovi-caprina, la leucosi e tubercolosi bovina imperversano determinando la chiusura di tante aziende.
Ogni volta che un’azienda muore si scoperchia la pentola delle gravissime inadempienze della regione che continua a mantenere un sistema sanitario-veterinario costoso e inefficiente, incapace di realizzare tutte le azioni necessarie per debellare le malattie infettive e portare la Calabria tra le regioni dichiarate ufficialmente indenni dalle stesse.
Se questo è il risultato del piano sanitario straordinario, varato dal dipartimento della salute con il decreto n. 118 del 25 novembre 2012, il presidente Oliverio prenda atto del totale fallimento e adotti un drastico provvedimento di azzeramento di tutte le responsabilità oggi in essere, ridisegnando dei servizi sanitari affidati a personale di altissima professionalità, capace di imprimere la necessaria svolta che la zootecnia richiede.
Non avere la qualifica di regione ufficialmente indenne a tutte e tre le malattie, ha già causato pesanti ricadute economiche per gli allevatori, per la comunità Europea e per la Regione. In particolare, per le piccole e medie imprese agricole, il danno è gravissimo. Basta citare il mancato reddito dovuto al fermo dei capi bovini e ovi-caprini in aziende per mesi e in alcuni allevamenti per anni, la mancata remunerazione della manodopera, il deprezzamento del valore dei capi. La ricaduta, inoltre, è assolutamente negativa in ambito Regionale e internazionale per le Aziende Agricole che commercializzano i loro prodotti DOP e IGP Calabresi. Anche la sicurezza alimentare che interessa la Comunità tutta, può essere compromessa. I danni che la Brucellosi e Tubercolosi possono causare alle persone, sono di natura invalidante e permanente, così com’è avvenuto per tutti coloro che si sono ammalati che, nella maggior parte dei casi, sono stati proprio gli operatori del settore agricolo. Questa situazione non può più protrarsi, pena la distruzione del comparto zootecnico. E’ assolutamente necessario e urgente, ha sostenuto il presidente dell’ANPA – LiberiAgricoltori Calabria, Giuseppe Mangone, la convocazione di un tavolo regionale per affrontare in maniera seria e definitiva la situazione, mettendo in atto tutte le misure necessarie per far diventare la Calabria regione, ufficialmente indenne, così come hanno fatto le altre regioni italiane".