Aethina Tumida: grave situazione della sanità animale in Calabria
Il nuovo focolaio dell’infezione di Aethina Tumida scoperto, per la seconda volta, sempre a Taurianova e la confermata presenza del coleottero nelle arnie Calabresi, sta instaurando, tra gli apicoltori, un regime di paura e terrore per la possibile diffusione della malattia.
L’ANPA-LiberiAgricoltori della Calabria ribadisce, inoltre, che la situazione è di assoluta gravità non solo per l’emergenza Aethina tumida ma per tutte le epizozie veterinarie che stanno annullando la zootecnia Calabrese: brucellosi, tubercolosi, leucosi bovina, brucellosi ovicaprina, vescicolare suina.
I Dipartimenti Tutela della Salute e Agricoltura attraverso un comunicato stampa, nel tentativo di trovare giustificazione alle varie inadempienze, dovute alle evidenti mancate programmazioni e controlli, relativamente all’andamento epidemiologico delle varie Malattie infettive presenti sul territorio regionale, minimizzano su quanto denunciato dall’ANPA-Liberi Agricoltori.
"L’ANPA - LiberiAgricoltori Calabria, - commenta ancora - al fine di rinfrescare la memoria a tutti coloro che a vario titolo sono responsabili delle gravi inadempienze fino ad ora riscontrate, ricorda che già nel mese di settembre 2014 , aveva sollecitato il Dipartimento Agricoltura ed in particolare Il dipartimento Tutela della Salute, relativamente alla grave emergenza sanitaria che investiva l’apicoltura calabrese, ha mettere in atto con la massima tempestività i provvedimenti sanitari necessari per arginare la diffusione della malattia. Ma, l’Ordinanza del Presidente della Regione Calabria fu adottata dopo più di un mese e mezzo che il focolaio di malattia infettiva era stato certificato dall’Istituto Zooprofilattico."
Vi è da dire, inoltre, che i provvedimenti adottati, dalla Regione Calabria e dal Ministero Della Salute, con il ritardo suddetto, si sono rilevati completamente sbagliati. L’ordinanza Regionale a firma del Presidente, infatti, non ha previsto l’abbattimento selettivo delle arnie infette, bensì il rogo dell’itero allevamento apiario. Tutto ciò ha di fatto determinato una indisponibilità degli allevatori a denunciare alle autorità la presenza del coleottero di Aethenia Tumida.