Lingua blu, Mangone (ANPA) chiede 10 mln di euro per danni
Giuseppe Mangone, presidente ANPA _LiberiAgricoltori Calabria, chiede 10 milioni di euro per pagare i danni subiti dagli allevatori a causa della bluetongue. Di seguito il testo integrale della lettera inviata al presidente F.F. della regione, Antonella Stasi; all’assessore regionale all’agricoltura, Michele Trematerra e ai prefetti della Calabria:
"A dicembre 2013, come ANPA Calabria, denunciammo all’allora Presidente della regione, on. Giuseppe Scopelliti e all’Assessore regionale all’agricoltura, on. Michele Trematerra, la grave situazione epidemiologica che si era determinata sul territorio della Regione Calabria a seguito della BLUETONGUE.
Nella nota inviata veniva rappresentata la grave carenza o, addirittura, l’assenza dei controlli sanitari da parte dei Servizi Veterinari delle Aziende Sanitarie Provinciali della Calabria nonché il profondo deficit di funzionamento del dipartimento della sanità, relativamente allo svolgimento dei propri compiti.
Nello specifico l’ANPA, inoltre, fece presente che, tranne qualche Sevizio Veterinario territoriale, sulla gran parte del territorio regionale non veniva effettuata alcuna attività sanitaria di prevenzione della malattia in quanto, non venivano fatti i prelievi ematici sugli animali sentinella, né venivano effettuati i controlli etmologici “ trappole dei culicoides”.
Dal dicembre 2013 ad oggi, la malattia, oltre che su quasi tutta la provincia di Crotone, si è propagata in tutta la regione com’è dimostrato dai focolai presenti nelle altre province. A fronte della gravissima situazione che si è determinata, nessun provvedimento sanitario è stato adottato, mentre gli allevatori registrano la più assoluta incapacità professionale dei vertici Veterinari Regionali. L’ANPA evidenzia, inoltre, l’assenza di una qualsiasi ordinanza tesa a regolare i comportamenti sanitari sul territorio della Regione Calabria, relativamente ai vari focolai di malattia infettiva e diffusiva. A ciò, è conseguito che I focolai di BLUETONGUE verificatesi nelle varie Provincie Calabresi non sono stati monitorati, come era, invece, necessario, attraverso “visite cliniche, campionamenti ematici, blocco della movimentazione ecc.”. Inoltre, non sono stati allertati i territori limitrofi e non vi è stata alcuna ordinanza da parte della Regione Calabria che vietasse il transito di automezzi con a carico animali provenienti da zone di altre Provincie e Regioni nelle quali si era verificato il focolaio (raggio di 4 km).
L’ANPA Calabria, infine, ritiene gravissimo non aver provveduto nei tempi idonei, tra l’altro stabiliti dalla letteratura veterinaria (30 aprile), ad effettuare le vaccinazioni, con danni pesantissimi per gli allevatori e per l’intera economia regionale.
Occorre affrontare, con la massima urgenza, la situazione per salvare il salvabile, recuperando il deficit di programmazione che si è creato e individuando un gruppo di veterinari con un bagaglio tecnico professionale adeguato.
L’ANPA Calabria, chiede che nell’immediato, la regione, coinvolgendo anche il governo nazionale, stanzii almeno dieci milioni di euro per fronteggiare i danni diretti e indiretti subiti dalla zootecnia regionale e per fare uscire gli allevatori dalla gravissima crisi nella quale si sono cacciati, sicuramente non per loro responsabilità.
Negli anni 2002-2004, la zootecnia regionale fu salvata proprio grazie all’intervento della regione per il pagamento dei danni subiti dalle aziende zootecniche.
Oggi la situazione è ancora più grave ed è concreto il rischio di far sparire un grande patrimonio costruito con il sacrificio degli allevatori calabresi.
Quanto affermato nella presente, avremmo preferito poterlo dire al tavolo costituito dalla regione con decreto n. 10510 del 3 c.m. ma, l’ANPA, pur essendo stata ufficialmente riconosciuta dalla regione, non è stata inserita tra i componenti il tavolo. Sicuramente, però, non sarà questo ad impedirci di svolgere il nostro ruolo di rappresentanza e di fare tutte le battaglie necessarie per difendere gli interessi della zootecnia e di tutta l’agricoltura.
L’ANPA Calabria, in ogni caso, resta a disposizione per dare il suo contributo e chiede di essere ascoltata."