Oliverio sulla Trasversale delle Serre, Niglia: rammaricato per esclusione
«Il mancato invito ad assistere, in qualità di presidente della Provincia di Vibo Valentia, al sopralluogo per verificare lo stato dei lavori della Trasversale delle Serre, ritengo sia stato una mancanza di rispetto istituzionale nei riguardi del Vibonese».Come è sua consuetudine, non usa giri di parole il presidente della Provincia di Vibo Valentia, Andrea Niglia, nell’esprimere il suo rammarico per non essere stato invitato a partecipare, dal presidente della Giunta regionale, Mario Oliverio e dal parlamentare Bruno Censore, all’ispezione effettuata sulle strade delle Serre, alla presenza del presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno e di diversi altri amministratori locali.
«Una parte significativa dei lavori inerenti l’importante arteria stradale interessano il territorio della Provincia di Vibo Valentia - evidenzia Niglia - dunque, la nostra presenza all’iniziativa era utile e doverosa. Evidentemente il gran cerimoniere della manifestazione, come è nel suo stile, avrà tratto in inganno il governatore della Calabria, invitandolo ad una sorta di kermesse mediatica ad personam, che solo la serietà di Oliverio potrà evitare di rendere evanescente e fine a se stessa».
Andrea Niglia, stigmatizza, dunque, l’esclusione della Provincia di Vibo e attacca chi, a suo dire, «ha organizzato il tutto come se fosse un avvenimento di carattere familiare». Il presidente della Provincia di Vibo Valentia indica chiaramente il responsabile di tale boicottaggio. «Invito l’onorevole Bruno Censore ad avere comportamenti consoni all’importante ruolo istituzionale che ricopre ed a metter al primo posto della sua azione politica l’interesse dei cittadini vibonesi e calabresi e non la sua carriera parlamentare». Niglia, addebita, inoltre, a Censore responsabilità di natura tecnica e politica, riguardo lo stato attuale dell’Ente che amministra: «La condizione di default della Provincia di Vibo - afferma, infatti, il presidente Niglia - è anche dovuta a chi, in passato, da revisore, non ha controllato a dovere e con la dovuta professionalità i conti dell’Ente. Ed ha, inoltre, condiviso le scelte politiche inerenti la gestione, attraverso i propri rappresentanti in Giunta e Consiglio provinciale. Sono abituato a dire apertamente quello che penso - rincara Niglia - e mi assumo la responsabilità delle mie affermazioni e delle mie azioni. Censore, invece, - come è ormai chiaro ai più - usa metodi machiavellici e si diletta, ad esempio, nell’esercizio di dettatura di interrogazioni parlamentari che mi riguardano, senza avere, però, il coraggio di firmarle».
Il presidente della Provincia di Vibo Valentia, rivolgendosi, infine, al presidente della Regione, Mario Oliverio, lo invita, quindi, a: «Continuare ad amministrare la Calabria tutta, con la serietà e l’equilibrio fin qui dimostrati», ma nel contempo lo esorta «a guardarsi da chi apparentemente sostiene le sue nobili battaglie politiche per la crescita e lo sviluppo della regione, ma mira invece, prioritariamente, a preservare la propria poltrona».