Quartiere rom di Crotone: l’acqua in casa la pagava il liceo scientifico

Crotone Cronaca

Il personale della sezione investigativa della Digos di Crotone, coordinata dalla Procura della Repubblica, ha sviluppato un’indagine che avrebbe dimostrate il furto aggravato e continuato di acqua potabile a danno della Provincia di Crotone.

Le investigazioni, che si sono avvalse della collaborazione dei tecnici della Soakro e del settore Edilizia e patrimonio dell’Ente pitagorico, sono scaturite dall’acquisizione di una fattura trimestrale che stimava dei consumi di acqua, presso il liceo scientifico “Filolao”, di oltre 54 mila metri cubi, per un costo totale e della ragguardevole cifra di circa 27 mila euro. Consumo che, giustamente, era subito apparso sproporzionato per gli usi dell’istituto scolastico.

Da qui gli uomini della Digos sono partiti con una serie di accertamenti tecnici, secondo i quali l’acqua potabile veniva captata illecitamente dalle abitazione adiacenti e presenti nel campo rom di via Acquabona.

I riscontri, disposti dal Pm Carluccio, hanno dimostrato che l’8 luglio scorso, il 70% delle abitazioni del campo Rom, nel quale sono residenti oltre 400 persone (stando almeno ai dati dell’ufficio anagrafe del Comune), erano tutte allacciate illecitamente alla fornitura pubblica che fornisce il Liceo.

Lo stesso giorno gli agenti hanno così chiuso le valvole dell’acqua e hanno verificato, a campione, 17 unità di via Acquabona, delle quali solo tre sono risultate in regola con il contratto (tra cui vi sono due esercizi commerciali di “autolavaggio” ed una sola abitazione). Altre due abitazioni erano chiuse poiché i titolari detenuti, mentre per un’altra casa non si è proceduto al controllo per l’assenza del proprietario.

Le altre abitazioni erano tutte prive di contatore dell’acqua e quindi di un regolare contratto di somministrazione, per cui sette proprietari sono stati deferiti in stato di libertà alla locale Procura della Repubblica.

Le indagini, uniche nel suo genere nel comprensorio crotonese per volumi ed estensione dei controlli, hanno appurato un danno inquietante subìto dalla pubblica amministrazione, che è stato quantificato (dal 2012 ad oggi) in oltre 131 mila euro.

“Infatti dal 2012 - spiegano gli stessi investigatori - il dato sperequativo si amplifica, soprattutto se si tiene in considerazione che la fatturazione viene emessa trimestralmente, fino a raggiungere i costi elevatissimi dell’ultima fattura idrica, del 7 luglio 2015, che è pari ad euro 60.810.69”.