Comitato Ambientale Presilano: la discarica di Celico va chiusa
“La discarica di Celico va chiusa!" È questo quello che nella mattinata di questo torrido 10 agosto il Comitato Ambientale Presilano ha chiesto in Prefettura, insieme ai Sindaci di Celico, Rovito, Casole Bruzio e l’Assessore di Trenta. Il tutto dopo l’incontro nella sede di Castrolibero dell’Arpacal che, in seguito al sopralluogo di stamattina, ha certificato come i lavori di adeguamento dell’impianto della Mi.Ga non sarebbero stati ancoracompletati.
Il termine di trenta giorni scadeva stamattina. Termine imposto da una diffida dell’ente Arpacal (a seguito della protesta delle popolazioni della Presila) comunicato alla Regione e che decretava che se i lavori di copertura delle vasche di lavorazione e l’installazione dei biofiltri atti a contenere le emissioni "nauseabonde" non fossero completati entro la data odierna, si sarebbe potuto ricorrere alla sospensione delle autorizzazioni alla lavorazione dei rifiuti.
"Ed è stato proprio questo - affermano dal Comitato Ambientale - ciò che abbiamo chiesto al Presidente Oliverio, a margine dell’iniziativa a cui ha preso parte nel centro storico di Cosenza. La situazione in Presila - proseguono - è diventata insostenibile e non è più tollerabile che un impianto non a nrima continui ad operare in questa maniera. Sono anni che chiediamo che venga rispettata la dignità di un intero territorio che ha pagato carissimo (nella qualità della vita e nelle svalutazioni immobiliari) il prezzo di una discarica...".
Al Presidente Oliverio è stato chiesto dunque di sospendere i lavori della Mi.Ga almeno fino al 30 settembre. "Inoltre - continuano dal Comitato - abbiamo preteso che anche le realtà territoriali dei comitati e delle associazioni vive della Regione vengano ascoltate nella fase preparatoria (progettuale) del nuovo Piano Rifiuti Regionale. Una pretesa da parte di territori tenuti sempre a margine dalle decisioni politiche, ma che hanno al contrario tutta la dignità e il diritto di essere ascoltate. Non vogliamo decisioni dall’alto. I nostri territori appartengono a noi.”