Operazione Purgatorio: Braghò torna in libertà, per lui obbligo di dimora
Torna in libertà Giuseppe Braghò, l’archeologo arrestato e posto ai domiciliari nel corso di un’inchiesta della Dda catanzarese su un presunto traffico illecito di reperti archeologici. Al 68enne è stata applicata la misura dell’obbligo di dimora nel comune di Vibo Valentia.
Braghò, il 20 luglio scorso, fu coinvolto nell’operazione “Purgatorio” che, eseguita dai carabinieri del Nucleo Tutela del patrimonio culturale di Cosenza e del Ros di Catanzaro portò in carcere sette persone, ai domiciliari altre tre ed a tre divieti di dimora. L’accusa era di traffico di reperti che sarebbero stati trafugati dalle più importanti aree archeologiche della Calabria. Allora vennero anche eseguite una trentina di perquisizioni in diverse province.
La decisione di rimettere in libertà l’archeologo è stata assunta dal Tribunale del Riesame di Catanzaro che ha accolto l’impugnazione dell’avvocato Diego Brancia.