Nubifragio. Vertice col ministro, Galletti: stato d’emergenza nel prossimo Cdm
Si è tenuto a Rossano, presieduto dal ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, il vertice tecnico per fare il punto sulla situazione dei soccorsi dopo il nubifragio che ieri ha stravolto la fascia ionica in provincia di Cosenza.
Con Galletti erano presenti anche il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, il prefetto Gianfranco Tomao, il presidente della Provincia, Mario Occhiuto, il sindaco Giuseppe Antoniotti.
"Stiamo facendo la verifica dei danni per vedere di riuscire a portare al Consiglio dei Ministri del 27 agosto la dichiarazione dello stato di emergenza per la zona di Rossano e Corigliano", ha affermato il ministro. Il governatore Oliverio, dal canto suo, ha annunciato che dopo ferragosto, appena fatta la ricognizione dei danni, verrà convocata una Giunta per formalizzare al Governo la richiesta di dichiarazione di stato di emergenza.
"Ci sono danni notevoli alle abitazioni e alle attività economiche, soprattutto di balneazione - ha proseguito il presidente della Regione, ma i nostri mezzi e il nostro personale sono tutti al lavoro. Oliverio non ha però risparmiato critiche sulla gestione dei fondi previsti dall'Accordo di programma quadro del 2010 sul dissesto idrogeologico, riportando quanto riferito dal ministro Galletti nel corso della riunione. Il presidente ha poi ringraziato il Governo e il presidente del Consiglio, vista anche la presenza del capo della Protezione civile e del ministro.
IL MINISTRO: MOLTO È COLPA DELL’UOMO, MAI PIÙ CONDONI
“Mai più condoni edilizi”: il ministro Galletti è perentorio quando afferma che c’è responsabilità dell’uomo nei disastri idrogeologici come quello avvenuto nel territorio cosentino. "L'Italia – ha spiegato il ministro - è a grandissimo rischio perché per troppo tempo non è stata fatta manutenzione mentre ora il clima è cambiato" sottolineando che è necessario puntare sulla prevenzione: per la Calabria, ha detto il titolare del dicastero dell’Ambiente "abbiamo aperto 70 cantieri per 78 milioni di euro di investimenti e ne apriremo altri 150 per 158 milioni. Questo è l'inizio di un lavoro che sarà molto lungo".
"Il futuro – ha proseguito - è sicuramente la rigenerazione, non possiamo pensare di abbandonare un edificio per costruirne uno vicino perché altrimenti aumentiamo di molto le potenzialità del dissesto idrogeologico e lo facciamo in un momento in cui i cambiamenti climatici cominciano a far vedere i propri effetti". "Non solo noi partiamo da una condizione arretrata, ma - ha concluso Galletti - abbiamo davanti un futuro difficile che sarà più difficile da affrontare".