Inaugurata la mostra “La Calabria che fece l’Italia”
È stata inaugurata oggi al Museo Civico dei Brettii e degli Enotri – alla presenza di Autorità civili e militari e di diversi Dirigenti scolastici degli Istituti cittadini – la mostra didattica La Calabria che fece l’Italia (1799-1861) che, attraverso una serie di pannelli, ripercorre la storia del Risorgimento calabrese e cosentino, inquadrata nel più generale contesto nazionale ed europeo: dalla drammatica esperienza della repubblica partenopea fino alla spedizione dei Mille, all’arrivo di Garibaldi a Napoli e alla proclamazione del Regno d’Italia (17 marzo 1861).
Le Giornate Europee del Patrimonio 2010 hanno fatto da prestigioso ‘contenitore’ a questa prima iniziativa pubblica del progetto Il Risorgimento a Cosenza, promosso dall’Amministrazione Comunale con l’Associazione per il Progresso del Centro Storico, quale significativo contributo alle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia.
Nel presentare la mostra la Direttrice del Museo, Marilena Cerzoso, ha sottolineato l’importanza della collocazione nel complesso di S. Agostino (sede del Museo stesso), luogo in cui i Fratelli Bandiera furono incarcerati durante il processo. Inoltre, i cimeli esposti appartengono alla collezione del Museo Civico ed oggi un vasto pubblico ne può avere conoscenza diretta.
Il curatore della mostra, Professor Gabriele Petrone, ha evidenziato il carattere didattico dell’iniziativa che costituisce un’occasione importante soprattutto per gli studenti in un momento in cui si mette in discussione il valore dell’unità nazionale. È infatti riportata alla luce una pagina della storia locale e nazionale non sufficientemente approfondita e divulgata e ciò può senz’altro portare dei giovani di oggi ad interrogarsi sulle ragioni che spinsero 150 anni fa altri giovani a sacrificare anche la loro vita per l’ideale dell’Italia unita.
Petrone ha ringraziato l’Amministrazione Comunale per aver sposato il progetto sul Risorgimento a Cosenza e per le altre iniziative che si realizzeranno (tra le quali si pensa alla Notte dell’Unità, tra il 16 e il 17 marzo, nella ricorrenza dei 150 anni), in una fase in cui la cultura è troppo spesso considerata un inutile orpello ed i Comuni sono lasciati soli ad affrontare i costi delle politiche culturali.
L’Assessore alla Cultura della Provincia di Cosenza, Maria Francesca Corigliano, intervenuta all’apertura della mostra, ha portato il saluto del Presidente Oliverio formulando, a nome proprio e del Presidente, i complimenti per l’iniziativa, sottolineando che è oggi più che mai necessaria una mobilitazione culturale per riaffermare il valore del’Unità.
L’Assessore alle Politiche Educative del Comune di Cosenza, Franco Napoli, ha richiamato l’aspetto didattico della mostra e ricordato l’impegno dell’Amministrazione e delle scuole cittadine per il concorso promosso dalla Fondazione Napoli 99 per la realizzazione di uno spot sul 150° dell’Unità. “Dalla Commissione nazionale – ha detto – sono stati selezionati ben dieci spot realizzati con passione e competenza da studenti e docenti di Istituti della città”.
Chiudendo gli interventi di presentazione e di saluto, il Vice Sindaco, On. Franco Ambrogio, ha ringraziato le Autorità e i Dirigenti scolastici presenti. “Vorremmo – ha detto tra l’altro – che questa iniziativa fosse utile sia per far conoscere alle nuove generazioni uomini ed azioni che hanno contribuito a realizzare l’Unità nazionale, sia per contribuire ad un dibattito al quale il Mezzogiorno deve partecipare attivamente”. Bisogna, infatti, ha detto ancora, correggere l’idea distorta che il Meridione si aggrappi all’Unità perché ha bisogno di assistenzialismo. Al contrario, il Sud – che prima dell’Unità non viveva una condizione migliore di quella postunitaria – deve rivendicare il diritto ad essere soggetto attivo nella modernizzazione del Paese, un diritto che le classi dirigenti postunitarie non hanno saputo riconoscergli. Per questo, ha evidenziato l’On. Ambrogio, la mostra che stasera si apre ha un valore non solo in chiave di storia locale, ma per la vicenda nazionale. Questa importanza è testimoniata da molti elementi, tra i quali certamente i cimeli che rimandano alla vicenda dei Fratelli Bandiera. Il Tricolore è stato custodito per anni nella cassaforte del Comune ed oggi è qui, per testimoniare una vicenda svoltasi proprio nei luoghi in cui ci troviamo”.
Nella mostra, al moto cosentino del 15 marzo 1844 ed alla spedizione dei Fratelli Bandiera («uno degli episodi più struggenti del Risorgimento italiano», secondo la definizione dello storico Lucio Villari) è naturalmente dedicata una particolare attenzione. Sono esposti – come è stato detto durante la presentazione – reperti e documenti storici patrimonio della Città di Cosenza, tra i quali uno dei più antichi tricolori d’Italia, quello che i Fratelli Bandiera e i loro compagni portarono da Corfù nella sfortunata spedizione del giugno 1844.
La mostra è stata realizzata con la consulenza storiografica del Professor Gabriele Petrone, responsabile di tutto il progetto. L’allestimento è stato curato dalla Direttrice del Museo dei Brettii e degli Enotri, Marilena Cerzoso, in collaborazione con Silvio Grandinetti dell’Associazione per il Progresso del Centro Storico e Guglielmo Cozzolino della Red Onion. Lo spot di presentazione che ha aperto la serata è stato realizzato da Simona Crea.