DEAfest2015, serata speciale ad Arghillà
È stato un altro momento importante quello fatto registrare dal DEAfest ieri sera, martedì 18 agosto, per la prima volta ad Arghillà, con una serata speciale dedicata al Forum “Abitare la ruralità”. Ciò soprattutto per la convergenza, fatta registrare da tutte le componenti istituzionali e sociali convenute nel Centro di Aggregazione Giovanile di Arghillà, affinchè l’agricoltura di prossimità, urbana e periurbana alla città di Reggio Calabria, si configuri nei prossimi anni come straordinaria opportunità per rivitalizzare un tessuto produttivo che può rappresentare il settore economico trainante per la futura città metropolitana di Reggio Calabria.
La giornata, organizzata dal DEAfest in collaborazione con il Laboratorio Urbano Metropolitano (LUM) di Arghillà, che da anni opera nel quartiere a nord di Reggio per facilitare la nascita di processi di valorizzazione attraverso il coinvolgimento delle comunità e delle associazioni locali, è stata l’occasione per confrontarsi sugli strumenti più efficaci per il rilancio delle aree agro-produttive di prossimità nelle nuove dinamiche di pianificazione di cui la città ha urgente bisogno: orti urbani, parchi agricoli, filiere di prossimità sono stati i temi affrontati in un incontro estremamente partecipato e moderato dal coordinatore del LUM Francesco Morabito, al quale hanno preso parte oltre a numerose associazioni, comprese quelle di categoria del mondo agro-produttivo, anche una rappresentanza dell’amministrazione comunale di Reggio Calabria.
Dopo i saluti di Don Francesco Megale, sacerdote della parrocchia di Sant’Aurelio di Arghillà, ha aperto i lavori l’introduzione di Francesco Morabito, che ha sottolineato come ancora una volta si parla di Arghillà non esclusivamente per i problemi che caratterizzano il quartiere, ma come luogo virtuoso per l’implementazione di percorsi innovativi di fruizione compatibile dei luoghi, dimostrando come nonostante tutto nel quartiere ci sono le potenzialità umane per dare segnali completamente diversi. Morabito ha poi posto l’accento sul percorso già avviato per la creazione ad Arghillà degli orti urbani, per i quali ha proposto la creazione di un tavolo permanente con la Provincia di Reggio Calabria, l’amministrazione comunale e l’Università al fine di procedere alla stesura rapida di un regolamento snello ed efficace che renda operativa la proposta.
E’ stata poi la volta di Francesco Calabrò del LaborEst del Dip. PAU, che ponendo all’attenzione come la caratterizzazione rurale della città metropolitana di Reggio Calabria è un filone di ricerca nel quale il Laborest ha puntato fin dalla metà degli anni Novanta, quando il prof. Mollica pose l’attenzione sulle aree interne come “sfida” per lo sviluppo per la Calabria, ha delineato i tratti salienti di un possibile lavoro comune tra istituzioni e territorio, rendendo permanente il forum “Abitare la ruralità” di Arghillà e configurando la nascita di nuovi strumenti di controllo dal basso dei processi di pianificazione. E’ stata poi la volta dell’architetto Malaspina, direttore del DEAfest, che contestualizzando su Arghillà il tema del Festival ha sottolineato come Arghillà di fatto è il manifesto della miopia urbanistica che ha caratterizzato la città di Reggio negli ultimi trent’anni, miopia che ha consentito che la reale vocazione dei luoghi fosse sottomessa a speculazioni edilizie e dinamiche sovradimensionate di conurbazione di ambiti rurali.
L’auspicio, ha continuato Malaspina, è che l’amministrazione comunale, riattivando il processo per il nuovo PSC comunale, ponga le basi per ridare all’agricoltura e all’agroalimentare il ruolo strategico che storicamente ha avuto sia sotto il profilo economico che sotto quello socio-culturale. A seguire gli interventi di Giuseppe de Stefano dell’Associazione di Permacultura reggina e di Domenico Romeo per l’Ecodistretto della Vallata del Gallico, che hanno posto l’attenzione sul ruolo sociale, ancor prima che produttivo, dell’agricoltura di prossimità e degli orti urbani e sul carattere sinergico che le progettualità attive da anni sulla Vallata del Gallico possono conferire anche ai processi di valorizzazione del territorio agro-produttivo di Arghillà. Prima degli interventi istituzionali, sono state le organizzazioni di categoria, presenti con Francesco Saccà per Coldiretti, Antonio Franconeri per la CIA e Giuseppe Barbaro per i giovani di Confagricoltura, che hanno accolto le istanze del forum per avviare un percorso comune teso a costruire nuove dinamiche di sviluppo dalla rigenerazione di contesti rurali che spesso le discrasie di pianificazione hanno relegato a ruoli marginali e improduttivi. L’auspicio per la riconversione di aree con destinazioni edilizie residenziali in aree agricole sarebbe il segnale importante per ridare linfa ad un settore che negli ultimi anni è tornato a coinvolgere l’interesse di giovani e imprese.
A concludere, gli interventi dell’assessore Marcianò, che ha presentato l’esigenza di potenziare i servizi primari al fine supportare azioni di valorizzazione tese alla fruizione produttiva dei suoli; dell’assessore Zimbalatti, che ha sottolineato quel filo di continuità che lega l’ambiente con il paesaggio agro-produttivo, con il contadino sempre più figura di primo piano contro le trasformazioni incompatibili dei luoghi e contro il dissesto idrogeologico; infine dell’assessore Quattrone, che ha ribadito l’intenzione di lavorare su due fronti in parallelo: da una parte dotare la città di strumenti di pianificazione (strutturale e strategica) efficaci e innovativi, capaci di intercettare le reali vocazioni dei luoghi e le reali esigenze delle comunità, in modo da esaltare la configurazione rurale che caratterizza la città di Reggio Calabria nei suoi aspetti paesaggistici e ambientali; dall’altra avviare con i cittadini azioni dirette affinchè attraverso la capacità di fare rete possano essere messe in campo azioni immediate atte a potenziare l’armatura territoriale con progettualità innovative volte alla valorizzazione dei luoghi. Casi interessanti già sperimentati in altre città italiane, come la riconversione urbanistica volontaria dei luoghi, incentivata da progettualità che incoraggino il ritorno di suoli edificabili a destinazioni agro-produttive, sono strade che l’amministrazione intende seguire con il supporto del Forum “Abitare” la ruralità”.
Sulle conclusioni dell’assessore Quattrone il forum è stato all’unanimità istituito con configurazione permanente e aggiornato a settembre per un confronto tecnico-operativo capace di tracciare le fasi necessarie al raggiungimento di obiettivi a medio-lungo termine. La giornata è stata poi conclusa da una piccola degustazione di ortaggi e prodotti di Arghillà offerti dalla comunità del quartiere e dall’incontro sonoro con Francesco Loccisano, che con la sua chitarra battente a restituito in musica i tratti salienti di quell’identità rurale che ancora permea il tessuto culturale reggino.