Montegiordano: rubano mezza tonnellata di rame, tre arresti
Gli uomini della Guardia di Finanza di Montegiordano, nel corso di un controllo, hanno proceduto all’arresto di tre uomini sorpresi a trasportare cavi elettrici e telefonici in rame, rubati.
Nell’ambito dell’attività di controllo economico del territorio, le Fiamme Gialle della Tenenza hanno effettuato una serie di controlli notturni dei veicoli percorrenti la S.S. 106 Jonica. All’altezza dell’abitato di Roseto Capo Spulico i militari hanno sottoposto a controllo un veicolo commerciale. Fin dalle prime fasi dell’attività il conducente mostrava nervosismo ed incertezza nel fornire spiegazioni circa la propria presenza sul posto.
Immediate verifiche sull’identità del soggetto hanno evidenziato la presenza di precedenti specifici ed indotto la pattuglia ad effettuare un'accurata ispezione del veicolo che si è conclusa con il rinvenimento, nel vano di carico, di circa mezza tonnellata di rame, tagliato in oltre 100 pezzi e privi di documenti di giustificazione.
Le conseguenti attività investigative hanno consentito di riscostruire la provenienza del rame, risultato asportato da una linea telefonica aerea posta del comune di Bernalda-Borgo Metaponto, nella vicina provincia di Matera, dove risultavano interrotte le comunicazioni telefoniche di un intero quartiere.
L’estensione delle attività investigative su ulteriori tratti stradali consentivano di individuare due complici a bordo di un altro veicolo, con funzione di staffetta e con a bordo n. 3 cesoie, probabilmente utilizzate per il taglio di cavi. I tre soggetti, tutti con precedenti specifici, dall’età compresa tra i 30 e 35 anni e residenti nelle provincie di Cosenza e Vibo Valentia, sono stati tratti in arresto per i reati di furto, ricettazione e interruzione di pubblico servizio (artt. 110, 624, 625, 648 e 340 del C.P.).
I veicoli e gli attrezzi utilizzati per il furto sono stati sottoposti a sequestro e messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente. Il fenomeno del furto dei cavi in rame, chiamato anche oro rosso, è fonte di grave pericolo e significativi disagi, interessando spesso linee di trasporto pubblico su rotaia o di comunicazione telefonica.