Aeroporto dello stretto, Costantino (FILT CGIL): fino adesso aria fritta
“Troppe parole, spesso sbagliate, a volte controproducenti. Poche idee, a volte serie ma inascoltate. Di questo chiacchiericcio agostano sull’aeroporto dello stretto i cittadini ricorderanno poco o nulla.
Avevamo già detto come FILT CGIL - scrive in una nota il Segretario Nino Costantino - che l’aeroporto in questi mesi avrebbe continuato a perdere passeggeri, a non avere nuovi voli e nuove compagnie e rimanere un aeroporto appeso a mezz’aria, avevamo già detto alle Istituzioni che anche l’unico volo diretto per Milano Linate sarebbe stato modificato.
E ribadiamo che avevamo sollecitato tutte le Istituzioni a una discussione seria sulla gestione e sul futuro dello scalo reggino.
Fino a oggi solo chiacchiere. L’unica proposta seria da prendere in considerazione è quella espressa dall’assessore regionale ai trasporti F.co Russo che ha richiamato il management a fare una cosa che avrebbero dovuto fare già da anni: un piano industriale serio e sostenibile e lontano anni luce da quella parvenza di piano industriale profondamente lacunoso che Porcino e company avevano sottoposto alle OO.SS. e Soci.
Un piano industriale si regge soltanto se prevede oltre al lavoro per rilanciare l’attività dell’aeroporto anche investimenti certi, tempi di realizzazione precisi, senza che i costi dell’intera operazione siano scaricati sui lavoratori dipendenti.
Ribadiamo senza dubbio alcuno che la grave situazione finanziaria della Sogas e l’incapacità di organizzare un moderno scalo aeroportuale nello stretto sono addebitabili in modo principale all’attuale Presidente e management della Sogas.
Si sta lavorando, anche per impulso della giunta regionale a un’idea di valorizzazione anche produttiva dell’area dello stretto.
Anche per questo ritorniamo sulla nostra vecchia proposta: si convochi la conferenza dei servizi dell’area dello stretto anche per far diventare centrale un’idea di sviluppo del nostro sistema aeroportuale.
Come per il sistema portuale allo stesso modo l’aeroporto non può fare a meno della Provincia di Messina e della Sicilia. Tutto il resto è aria fritta, chiacchiere da bar e fieno per i somari.”