Valentino (Cgil): “Costruire industria culturale calabrese”
“Finita la grande abbuffata tra feste, concerti, sagre, spettacoli e rassegne si raccolgono i cocci dell'ennesima stagione all'insegna della cultura mordi e fuggi. Passata la festa, gabbato lo Santo, insomma. Già perché ancora una volta l'offerta culturale nella nostra terra viene lasciata in mano a promoter, spesso foraggiati dall'amministratore di turno con risorse della collettività, che propongono mega spettacoli con artisti di riconosciuta fama. Niente contro chi con il proprio impegno porta la cultura tra la nostra gente, per molti giovani calabresi sono le uniche occasioni per poter partecipare ad un concerto ed assistere ad un grande spettacolo (quando il prezzo del biglietto non è esorbitante)”. È quanto scrive Giuseppe Valentino, segretario generale Cgil Catanzaro.
“E' l'idea della cultura occasionale che non va. La politica non programma e non punta a creare un'industria della cultura che faccia crescere il settore creando occasioni di lavoro per molti artisti ed operatori del settore. Si spendono un mare di risorse e quel che resta è qualche soldo alla macchina organizzativa, rifiuti da smaltire, il ricordo di una piacevole serata.
La svolta sta nel programmare e costruire laddove in questi anni non si è riusciti. Il cambiamento è mettersi alle spalle il governatore Dj dell'ormai nota vicenda 102.5 e provare attraverso la programmazione europea a mettere in piedi una strategia che affronti il nodo della cultura come opportunità di lavoro.
La CGIL chiede alla politica ed alle Istituzioni ai vari livelli di aprire una discussione di merito sul tema. Il sindacato farà la propria parte per costruire sinergie che invertano una tendenza che ormai continua da anni ma che, quando le risorse finiranno, rischia di lasciare solo rovine”.