Contenziosi. Oltre 2 miliardi in fumo per errori della PA
Dal 2010 ad oggi, Stato e amministrazioni locali hanno sostenuto pagamenti per ben 2,2 miliardi di euro a seguito di sentenze esecutive di cause amministrative o civili che li hanno visti coinvolti e, successivamente perdenti. Un costo rilevante che nel 2014 ha subìto un incremento del 29% rispetto al 2013 e che soltanto nei primi otto mesi del 2015 ha generato un esborso da contenzioso verso il personale dipendente, i fornitori e i cittadini da parte di Stato, Regioni, Province e Comuni pari a ben 146 milioni di euro. Cinque le regioni con le amministrazioni locali più “pasticcione” e, dunque, più onerose nei pagamenti effettuati per cause esecutive, con in testa Sicilia e Basilicata. Calabria e Toscana sul podio delle “equilibriste” ossia realtà regionali poco distanti, per eccesso o per difetto, dall’esborso medio italiano. Ben otto, infine, i territori istituzionali “pignoli”, cioè meno costosi negli esborsi da contenzioso con in vetta, su tutti, gli enti locali operanti in Piemonte, Trentino Alto Adige e Lombardia. È quanto emerge dalla Nota scientifica dell’Istituto Demoskopika “Pasticcione, equilibriste, pignole: le regioni italiane alla prova dell’esborso da contenzioso” che ha analizzato il periodo che va dal 2010 al mese di agosto del 2015.
Inefficienza: le cause perse ci costano oltre un milione di euro al giorno. Gli esborsi da contenzioso valgono in Italia ben 2.188 milioni di euro, poco più di un milione di euro al giorno. La spesa sostenuta dall’amministrazione pubblica è stata ottenuta sommando la categoria degli esborsi da contenzioso rilevabili dalla banca dati del Siope dal 2010 all’agosto del 2015. In particolare, i costi sostenuti dallo Stato ammontano a 1.149 milioni di euro pari al 52,5% del costo complessivo: ben 719 milioni di euro per l’esborso da contenzioso verso cittadini, ossia di pagamenti sostenuti dallo Stato centrale a seguito di sentenze esecutive di cause amministrative o civili in cui l'Amministrazione è coinvolta nel ruolo di fornitore di servizi sia come amministratore pubblico sia in quanto parte di un rapporto di tipo privatistico; poco più di 179 milioni di euro, inoltre, per l’esborso da contenzioso verso personale dipendente. In questo caso si tratta, nello specifico, di pagamenti sostenuti dall'Amministrazione a seguito di sentenze esecutive di cause amministrative o civili in relazione alla sua posizione di datore di lavoro.
Altri 133 milioni di euro sono stati generati, dal 2010 ad oggi, da esborso da contenzioso verso fornitori; pagamenti, in questo caso, sostenuti dall'Amministrazione a seguito di sentenze esecutive di cause amministrative o civili in cui è l'Amministrazione coinvolta con i propri fornitori. Infine, poco meno di 118 milioni di euro da oneri derivanti da rapporti con terzi. quali ad esempio pagamenti di commissioni bancarie, interessi bancari per l'impiego di fondi anche in temporanea assenza di copertura, nonché forme di penali previste contrattualmente.
Per quanto riguarda i pagamenti delle amministrazioni locali, dai dati emerge che 8.177 enti locali tra Regioni, Province e Comuni hanno generato una spesa complessiva pari a 1.039 milioni di euro: 538 milioni di euro a seguito di sentenze esecutive di cause amministrative o civili che hanno visto soccombere le amministrazioni comunali (24,6%), ben 389 milioni di euro per le Regioni (17,8%) e, infine, poco meno di 112 milioni di euro per le Province (5,1%).
Territorio: esborso medio pari a 127 mila euro. Ecco le regioni pasticcione, equilibriste e pignole. L’esborso medio per ente calcolato dall’Istituto Demoskopika per le spese di contenzioso verso il personale dipendente, i fornitori e i cittadini è pari a 127.086 euro. Una cifra, ottenuta rapportando il valore complessivo dei pagamenti per il numero degli enti locali sia per l’Italia che per ciascuna regione, utile per operare una standardizzazione del dato e, far emergere, le performance e gli scostamenti dei sistemi amministrativi di Regioni, Province e Comuni nelle venti realtà regionali italiane.
In questo caso si è ritenuto proficuo, per una maggiore comprensione, semplificare il quadro locale degli esborsi da contenzioso classificando in tre categorie i sistemi amministrativi locali in relazione alla loro distanza di almeno 60 mila euro rispetto al dato medio ottenuto, un valore ritenuto più che significativo in eccesso o in difetto rispetto alla performance media italiana per ente locale. Operando in questa direzione, dalla Nota scientifica dell’Istituto Demoskopika emerge una suddivisione delle realtà regionali, in cui sono attivi i principali enti locali (Regioni, Province e Comuni), in regioni pasticcione, equilibriste e pignole.
Pasticcione: in Sicilia, Basilicata, Sardegna e Puglia esborsi tripli rispetto all’Italia. Sono sei le regioni italiane con all’attivo i sistemi istituzionali che, dal 2010 ad oggi, hanno sostenuto pagamenti per ben 706,5 milioni di euro, pari al 68% dell’esborso complessivo, a seguito di sentenze esecutive di cause amministrative o civili che li hanno visti direttamente coinvolti. Un ammontare rilevante dei costi che, in particolare, colloca Regione, Province e Comuni siciliani in cima alla classifica delle realtà regionali “pasticcione” con un esborso medio per ente locale pari a 441.941 euro e pagamenti sostenuti in valore assoluto per 176,7 milioni di euro. Seguono la Basilicata con un pagamento medio di 402.692 euro (54 milioni di euro), la Sardegna con un pagamento medio di 348.193 euro (134,4 milioni di euro), la Puglia con un pagamento medio di 347.318 euro (92 milioni di euro). In coda, comunque con distanze rilevanti rispetto al dato medio italiano, si posizionano la Campania con un esborso medio per ente locale pari a 310.414 euro (172,6 milioni di euro) e il Lazio con un costo medio sostenuto di 199.934 euro (76,7 milioni di euro).
Equilibriste: sei le regioni borderline. Ma per Calabria e Toscana costi sopra la media nazionale. Sei i sistemi amministrativi locali che entrano nel gruppo delle realtà regionali cosiddette “equilibriste” ossia che hanno sostenuto pagamenti da contenzioso entro il parametro dei 60 mila euro di distanza dall’esborso medio per ente calcolato dall’Istituto Demoskopika. Ma con differenze significative.
Calabria e Toscana presentano, comunque, costi sostenuti a seguito di sentenze esecutive di cause amministrative o civili al di sopra dell’andamento medio: ben 147.036 euro di esborso medio per gli enti locali calabresi osservati pari a oltre 61 milioni di pagamenti effettuati; 132.090 euro in media per il sistema delle amministrazioni locali toscane a fronte di una spesa complessiva di 38,3 milioni di euro. Una collocazione borderline non trascurabile se si pensa, ad esempio, che la Calabria con le sue 415 amministrazioni locali tra Regione, Province e Comuni ha registrato esborsi maggiori per sentenze esecutive pari a oltre 20 milioni di euro della Lombardia con 1.543 enti locali e addirittura di 45 milioni di euro rispetto alle 1.215 amministrazioni locali del Piemonte. Anche in Toscana, i 290 enti locali operanti sul territorio hanno sostenuto costi superiori di 30 milioni di euro rispetto alle 329 amministrazioni locali del Trentino Alto Adige.
A seguire nella graduatoria delle “equilibriste” l’Abruzzo con un pagamento medio di 114.477 euro (35,5 milioni di euro), il Molise con un pagamento medio di 92.548 euro (12,9 milioni di euro). A chiudere il Friuli Venezia Giulia e le Marche rispettivamente con un esborso medio per ente locale di 86.538 euro (19,1 milioni di euro) e di 68.252 mila euro (16,5 milioni di euro).
Pignole: sul podio delle virtuose svettano Piemonte, Trentino e Lombardia. Con un esborso sostenuto mediamente da ciascun ente locale di appena 13.452 euro (16,3 milioni di euro in valore assoluto), di 25.518 euro (8,4 milioni di euro), di 26.455 (40,8 milioni di euro) rispettivamente di Piemonte, Trentino Alto Adige e Lombardia, la classifica delle realtà regionali più pignole rispetto ai pagamenti effettuati ha esaurito le sue tre collocazioni più efficienti. A seguire, in ordine crecente rispetto all’esborso medio da contenzioso per ente locale, la Valle d’Aosta con un pagamento medio di 43.419 euro (3,3 milioni di euro), l’Umbria con un pagamento medio di 47.452 euro (4,5 milioni di euro), la Liguria con un pagamento medio di 62.020 euro (14,9 milioni di euro). Chiudono la gradutaoria delle realtà regionali “equilibriste”, il Veneto con un costo medio di 64.703 euro generando esborsi complessivi pari a 38 milioni di euro a seguito di sentenze esecutive di cause amministrative o civili per 64 e, infine, l’Emilia Romagna il cui onere medio per amministrazione locale è stato pari a 65.948 euro (23,1 milioni di euro).