Cgil: “Lavorare all’integrazione per non far morire il sistema aeroportuale calabrese”
“Ormai l'aeroporto dello Stretto più che una vertenza sta diventando il luogo teorico su cui cimentarsi con argomentazioni argute. Nessuna però proposta concreta per evitare un declino inarrestabile. Anche il Presidente degli industriali Andrea Cuzzocrea pone problemi che non affrontano i nodi reali del Tito Minniti. La polemica sull'assenza dei voli low cost e il monopolio di Alitalia, per come l'ha posta Cuzzocrea, lascia il tempo che trova perché, come lui stesso ci dovrebbe insegnare, le tariffe si abbassano in presenza di un più ampio bacino di utenza”. È quanto scrivono Cgil e Filt.
“Se l'aeroporto dello Stretto avesse un milione di passeggeri l'anno le compagnie offrirebbero tariffe più basse rispetto ad un aeroporto con 500 mila passeggeri. Ma per avere più passeggeri bisogna fare quello che ancora non è stato fatto per responsabilità della società che gestisce l'aeroporto e per responsabilità politiche. Tre anni addietro avevamo detto che occorreva seguire la linea della Toscana che aveva deciso la cosituzione della holding tra Pisa e Livorno che ha prodotto successivamente ottimi risultati e avevamo indicato nella società unica la panacea dei mali del sistema aeroportuale calabrese. Adesso si sta lavorando all'integrazione persino di Malpensa, Linate e Bergamo con un bacino d'utenza di oltre 30 milioni di passeggeri e noi calabresi continuiamo a cincischiare su un sistema aeroportuale che non regge più e che non ha futuro.
Solo adesso il Presidente della Provincia Raffa, all'ultimo miglio del suo mandato, ritiene questa proposta la soluzione più idonea. Come dire che l'unico problema del Presidente sia quello di arrivare alla fine del suo mandato istituzionale lasciando tutto così, con una società di gestione ormai agonizzante che tenta di portare nel precipizio l'aeroporto e i lavoratori. Ma quando si prenderà atto che gli amministratori della Sogas hanno fallito? Quando si prenderà coscienza del fatto che un aeroporto senza aerei è come un ippodromo senza cavalli?
Perché fino adesso non è stato predisposto un serio piano industriale? Perché secondo il Presidente Porcino la salvezza dell'aeroporto non passa attraverso una inversione di tendenza della capacità dello scalo di attrarre utenti ed invece si ostina a pensare che il problema siano i lavoratori a cui non vengono pagati gli stipendi? Fino ad oggi abbiamo espresso pesanti critiche sia alla Società che al socio di maggioranza che confermiamo per intero.. Ma ora pensiamo che sia necessario e non più rinviabile richiamare alla proprie responsabilità anche Comune e Regione. Anche le segreterie nazionali dei sindacati hanno espresso pesanti critiche alla gestione dello scalo reggino ed è ora che tutti facciano la loro parte”.