Istituto Sant’Anna Crotone, Convegno Stroke: La continuità delle cure

Crotone Salute

In Europa sono quasi un milione l'anno le persone colpite da ictus e che pertanto hanno necessità di un trattamento immediato nella fase acuta e d’interventi riabilitativi precoci già nelle prime ore dall'evento. Di tutto questo si è parlato in un convegno tenutosi il 25 e 26 settembre all'Istituto Sant'Anna di Crotone.

Un simposio durato due giorni, organizzato dallo stesso istituto Sant'Anna e dall'unità operativa di medicina interna dell'azienda sanitaria provinciale di Crotone diretta da Gaetano Mauro. Professionisti esperti del settore si sono confrontati sui lavori scientifici più recenti pubblicati sull'argomento.

Per ottenere i migliori risultati nei pazienti colpiti da ictus, il tempo e l'immediatezza dell'intervento giocano un ruolo fondamentale, come ha sottolineato nella sua relazione Domenico Consoli, direttore dell'unità operativa di neurologia di Vibo Valentia, antesignano in Calabria nella cura di questa patologia.

Sergio Arena, commissario straordinario dell'ASP di Crotone, si è poi soffermato, nel corso della prima giornata del convegno, sull'importanza della prevenzione e sullo stretto legame che intercorre tra il trattamento della fase acuta, prestato nelle strutture ospedaliere, e l'intervento riabilitativo precoce, effettuato nelle strutture riabilitative come il Sant'Anna. Le linee guida nazionali tracciate dal ministero della salute, indicano chiaramente quale deve essere il percorso terapeutico per l'ictus e quali sono i setting assistenziali di una moderna riabilitazione.

L'istituto Sant'Anna è da molti anni che attua il continuum terapeutico, garantendo ai pazienti una progressiva riabilitazione attraverso una serie di reparti interconnessi tra loro. Nello stesso istituto si applica la riabilitazione cognitiva, per il recupero delle funzioni cerebrali compromesse da un ictus. La seconda giornata di lavoro è stata moderata da Maurizio Iocco, professore ordinario di fisiatria dell’università Magna Grecia di Catanzaro.

Nel suo intervento sul percorso clinico per il recupero post-ictus, Paolo Tonin, primario di malattie cerebrovascolari dell'ospedale San Camillo di Venezia, ha quindi trattato i punti chiave legati alla riabilitazione: "Non basta il movimento per riabilitare dall'ictus. I pazienti non vanno trattati in maniera standardizzata e gli operatori che lavorano su questo tipo di pazienti hanno bisogno di una visione ampia e articolata dell'approccio con il quale si affronta la riabilitazione".

L'istituto Sant'Anna ha anche progettato e realizzato robot, macchine meccatroniche e sistemi complessi di valutazione e cura che consentono la più efficace riabilitazione di tutte le funzioni ridotte dagli esiti dell'ictus. Giuliano Dolce, direttore scientifico dell'istituto, ha messo al centro dell'intervento conclusivo, le innovazioni in neuroriabilitazione, presentando ai convegnisti le importanti novità tecnologiche presenti al Sant'Anna.