Dalla rianimazione alla riabilitazione, corso all’Istituto Sant’Anna di Crotone
Ottimizzare la riabilitazione dei pazienti cerebrolesi con misure idonee a prevenire e a contrastare le numerose complicanze cui vanno incontro questi particolarissimi pazienti. Di questo si è parlato nel corso tenutosi il 26 e 27 maggio 2016 all'Istituto Sant'Anna di Crotone. Il direttore scientifico della casa di cura crotonese, professor Giuliano Dolce, ha diretto l'evento, tenendo una lezione magistrale sugli aspetti medici ed etici dell'abbandono attivo dei pazienti con gravi cerebrolesioni acquisite.
Ai lavori hanno preso parte alcuni tra i più grandi esperti del settore, arrivati al Sant'Anna da tutta Italia, a testimonianza del buon lavoro fatto dall'Istituto, che ormai da vent'anni tratta questi pazienti con risultati riconosciuti dall'intera comunità scientifica. Il focus del simposio è stato quindi incentrato sulla necessità di stabilire un continuum nel percorso assistenziale, un’integrazione tra l'ospedalizzazione nelle unità intensive e la riabilitazione precoce nelle strutture dedicate.
Tra i tantissimi relatori, Giuseppe Doldo, direttore Anestesia e Rianimazione dell’ospedale di Reggio Calabria, che ha sottolineato l’importanza della sinergia tra le strutture di rianimazione e quelle riabilitative: “Per noi che trattiamo i pazienti con trauma cranico e abbiamo la necessità di mandarli alla riabilitazione, l’Istituto Sant’Anna ha rappresentato negli ultimi vent’anni un preciso punto di riferimento. Il Sant’Anna è cresciuto in qualità e in competenza, ma anche nel campo della ricerca. Credo che tutto questo sia un qualcosa di molto positivo per la Calabria, non solo perché colma un vuoto, ma perché da speranza a delle persone che altrimenti sarebbero sparse per l’Italia, con tutti i disagi che ne conseguono. Credo che per questo l’Istituto debba ricevere dalla Calabria maggiore attenzione”.