Il Consiglio provinciale riconosce i debiti fuori bilancio
Maggioranza solida e piena fiducia nell’operato del presidente De Nisi.È questo il principale dato politico emerso dal Consiglio provinciale, riunitosi oggi per discutere e deliberare sui debiti fuori bilancio e sulla ricognizione dei programmi. Alla discussione erano presenti tutti i consiglieri che sostengono l’esecutivo, circostanza sottolineata più volte nel corso della seduta proprio a dimostrazione della compattezza della maggioranza, che recentemente ha visto l’uscita dei consiglieri Gianfranco La Torre e Renato Arone, i quali hanno ufficialmente costituito il gruppo consiliare “Scopelliti presidente”. Il primo punto all’ordine del giorno ha riguardato il riconoscimento di alcuni debiti fuori bilancio, derivanti da sentenze ormai definitive che hanno visto soccombere in giudizio l’Amministrazione.Sull’argomento ha relazionato l’assessore al Bilancio Vincenzo Morelli, che ha illustrato l’entità dell’esborso previsto (complessivamente circa 96mila euro), che sarà affrontato grazie agli avanzi di bilancio e spalmato su tre anni. Morelli, pur sottolineando che i contenziosi giudiziari in questione risalgono alle precedenti amministrazioni, ha rimarcato il dovere morale insito nel riconoscimento di questi debiti, proprio perché derivano da sentenze ormai esecutive. Critico il consigliere Barbara Citton, che sebbene abbia riconosciuto l’estraneità dell’amministrazione De Nisi, ha chiesto di chiamare in causa i vecchi amministratori.«Perché la Provincia in tribunale perde sempre? Ma soprattutto: perché dobbiamo pagare per errori di altri? - ha affermato Citton - Se esistono delle precise responsabilità, magari a causa di assegnazioni di incarichi che non avevano copertura finanziaria, che vengano a galla».Argomentazioni alle quali ha replicato il presidente De Nisi, puntualizzando che la questione riguarda soprattutto contenziosi giudiziari per contributi erroneamente calcolati e per questo non versati. «Alcune di queste cause risalgono addirittura all’Amministrazione di cui lei faceva parte in qualità di assessore - ha continuato il presidente della giunta, rivolgendosi alla Citton -. E così come sono certo che il suo impegno amministrativo non era dettato da interessi personali, non mi sembra giusto imbastire una polemica politica su vicende che riguardano la sfera amministrativa. E poi non è affatto vero che la Provincia perde tutte le cause, anzi: in materia di appalti, che rappresenta il settore più esposto ai contenziosi, le nostre ragioni sono state sempre confermate in giudizio».La parola è dunque tornata all’opposizione, con il consigliere Nicola Crupi che ha chiesto delucidazioni sulle modalità di estinzione dei debiti fuori bilancio: «I creditori sono stati avvertiti che verranno pagati in tre anni o questa circostanza può determinare nuovi rischi legali per l’Ente?». Domanda alla quale ha risposto l’assessore Morelli, ricordando a Crupi la normativa in materia, ma soprattutto sottolineando la natura della decisione consiliare. «Le modalità di pagamento rappresentano aspetti tecnici che competono all’apparato burocratico e dirigenziale - ha detto Morelli -. Quello che ci riguarda come Consiglio, invece, è il riconoscimento di questi debiti e la doverosa assunzione di responsabilità che ciò comporta».Licenziato questo punto con il solo voto contrario di Citton (gli altri consiglieri di opposizione si sono astenuti), si è passati al riequilibrio di bilancio, proposto dalla giunta per far fronte a circa 12mila euro di mancate entrate. Stringata la relazione di Morelli, anche in considerazione dell’esigua entità della correzione contabile resasi, comunque, necessaria. Una capacità di sintesi che non è piaciuta a Crupi, il quale ha stigmatizzato la brevità della relazione, soprattutto con riguardo alla ricognizione del programma.«Mi sarei aspettato che tutti gli assessori relazionassero sul lavoro svolto, in fin dei conti siamo a metà mandato, un giro di boa che impone un consuntivo - ha detto il consigliere di minoranza -. Allo stesso modo, mi sarei aspettato che il Consiglio commentasse quanto accaduto negli ultimi tempi con riferimento all’uscita dalla maggioranza di La Torre e Arone. Un campanello d’allarme ignorato come le dimissioni a suo tempo dei revisori dei conti». Premessa sulla quale Crupi ha basato la sua conclusione: «Mi sembra che il progetto del Pd sia fallito e questo significa una bocciatura politica per De Nisi».Parole che hanno acceso il dibattito e scatenato le repliche della maggioranza, a cominciare dal consigliere Stefano Soriano: «È paradossale che Crupi ci venga a parlare dei problemi del Pd quando la maggioranza di governo che rappresenta è a pezzi. Se nel Partito democratico ci sono problemi è per l’eccessiva democrazia interna, al contrario di quanto accade nel Pdl, dove il confronto democratico non esiste affatto. Il presidente De Nisi ha la nostra massima fiducia (Crupi aveva rimproverato i consiglieri di maggioranza di non essere intervenuti a difesa del presidente nelle recenti polemiche, ndr) e la nostra vicinanza la dimostriamo con i fatti. Alla fine ciò che conta sono i numeri e De Nisi ha la forza politica per portare a termine senza preoccupazioni il suo mandato, a maggior ragione se questo è il livello dell’opposizione». Soriano ha poi messo in evidenza i circa 230 interventi per lavori pubblici appaltati in un anno dalla Provincia, dall’impiantistica sportiva alle scuole, dalla viabilità stradale alle opere di risanamento ambientale.Altrettanto convinti gli interventi di Giuseppe Condello e di Sergio Rizzo. Quest’ultimo, in particolare, ha ribadito senza riserve il suo sostegno a De Nisi, «che deriva direttamente dall’impegno preso con gli elettori».Duro anche il vice presidente del Consiglio, Francesco Miceli, che ha rimproverato a Crupi «di volersi occupare dei panni sporchi degli altri senza guardare a cosa accade in casa propria». In particolare, Miceli ha colto l’occasione per criticare aspramente il comportamento di Crupi dopo le elezioni provinciali del 2008 (Miceli era il candidato a presidente avversario di De Nisi): «È il meno titolato a parlare di certe cose, perché la sera stessa delle elezioni provinciali, per la vile rivalsa di un senatore del centrodestra, ha partecipato ad una riunione nella quale si decretò il mio annientamento politico». A rincarare la dose è stato poi lo stesso presidente De Nisi, secondo il quale «ad aver fallito è il Pdl e il Governo, che non ha più una maggioranza stabile» «Un fatto epocale per l’Italia, da 15 anni governata da Berlusconi - ha continuato De Nisi -. In termini di risultati, anche la Regione sta dimostrando di non fare nulla per questo territorio. Se davvero voleste impegnarvi per il Vibonese andreste da Scopelliti a chiedere perché non ha integrato i fondi per Maierato».Alla fine il riequilibrio di bilancio è stato approvato a maggioranza. Via libera anche per la variazione al Piano delle opere pubbliche (ma questa volta all’unanimità), resasi necessaria per l’inserimento di un intervento relativo alla strada interpoderale tra San Nicola di Crissa e Capistrano, finanziato con circa 113mila euro nell’ambito del Piar promosso con successo a suo tempo dalla precedente amministrazione.