Piano di rientro, Barbanti: “Scura pianifichi secondo gli standard di legge”
"Che il Commissario ad acta per il piano di rientro Massimo Scura voglia modificare il decreto n. 9 del 2 aprile 2015 “Approvazione riorganizzazione della rete ospedaliera,della rete dell’emergenza urgenza e delle reti tempo dipendenti” è più che positivo se i criteri utilizzati nella revisione dovessero essere omogenei su tutto il territorio regionale. Fino ad oggi, però, constatiamo che in Calabria non ci sono cittadini di serie A e altri si serie B nonostante il diritto alla salute è garantito costituzionalmente a tutti."Lo dichiara in una nota Sebastiano Barbanti di Alternativa Libera.
"Ricordo al Commissario Scura- sottolinea ancora - nell’Ospedale di Lamezia Terme dovrebbe procedere all’attivazione immediata dei reparti di Oculistica,Otorinolaringoiatria che sono previsti nella dotazione degli spoke del decreto n. 9 e del reparto di Neurologia che,anche se previsto nel decreto 18 del 2010,non è stato mai attivato e continua a non essere previsto nel decreto n. 9 firmato proprio da Scura.
Ricordo al Commissario chela pianificazione del posti letto nella Regione lascia scoperti interi territori che sono sotto gli standard nazionali e che le sentenze del Consiglio di Stato vanno rispettate sia Praia a Mare che per Trebisacce.
Infatti la fascia jonica della Provincia di Cosenza è sotto gli standard nazionale e nell’area Centro c’è una sperequazione a favore della città di Catanzaro e dove tra Pugliese-Ciaccio, Policlinico Universitario e tre cliniche private si contano oltre 900 posti letto (oltre il 9x1000)e dove si continuano ad esistere doppioni e triplicazioni di reparti nonostante il decreto 106 del 2011 prevedono espressamente la eliminazione di tali sprechi.
A Catanzaro si finanziano 3 reparti di chirurgia generale e di ortopedia quando gli standard nazionali ne prevedono 1 ogni 100-200 mila abitanti ;2 reparti di chirurgia vascolare a fronte di 1 ogni 400-800 mila abitanti e 3 reparti di cardiologia con emodinamica e gli standard dicono che devono essere 1 ogni 300-600 mila abitanti; 2 reparti di cardiochirurgia, 2 di neurochirurgia e 2 di chirurgia plastica e gli standard sono di 1 ogni 600 mila massimo 1,2 milioni di abitanti).
Infine è paradossale che il commissario firmi un decreto, il numero 9, dove è previsto al punto 13.2.1 la costituzione “per ogni rete di un gruppo tecnico comprendente alcuni clinici,Direttori sanitari” e continua ad essere colpevolmente omissivo.
Infatti non essersi dotato di un documento tecnico alla base delle decisioni programmatorie ha comportato il non completamento della rete politrauma sulla erronea motivazione della casistica non sufficiente per individuare l’HUB “ Centro di Alta Specializzazione” che viene indicato genericamente “Fuori Regione” con la conseguenza della impossibilità del trattamento adeguato della patologia.
La mancanza di un documento tecnico ha comportato anche che nell’area Centro per la rete tempo dipendente ictus venisse indicato come HUB l’ospedale di Catanzaro che,come viene riportato nello stesso documento,non è abilitato al trattamento trombo litico e non ,invece,l’unico reparto che nella stessa area è autorizzato dal 2006 ed ha la maggiore casistica regionale,cioè il reparto di Neurologia con Stroke Unit dell’Ospedale di Vibo Valentia, con la conseguenza che nel trattamento di patologie ove il tempo di intervento rispetto all’insorgenza della malattia è essenziale,i giornali riportano di pazienti mandati a Catanzaro e poi trasferiti a Vibo.
Il Commissario Scura forse non sa che l’altra rete tempo dipendente,quella della rete cardiovascolare,è stata addirittura stabilita con una delibera regionale (n.728 del 4 novembre 2011)a seguito della nomina di un commissione tecnica.
Perciò il Commissario Scura - conclude Barbanti - si muova secondo le linee guida del crono programma che ha firmato e nomini le commissioni tecniche con i compiti specifici per le reti tempo dipendenti “Politrauma” “Ictus” e “Trasfusionale” e dopo assuma le conseguenti decisioni che sicuramente non conterranno gli errori del decreto n. 9."