Piano rifiuti. Legambiente: nessuna programmazione, Calabria a rischio commissariamento
“A che gioco gioca la Regione Calabria?”, questa la domanda che si pone Legambiente Calabria in merito al Piano rifiuti della regione e denunciando che in quattro mesi, “non solo non è stato realizzato un nuovo percorso ma nulla è stato fatto e si è continuato a smaltire i rifiuti in discarica e nessuna nuova politica è stata avviata per diminuire i rifiuti e aumentare la differenziata”.
Il 13 maggio scorso, ricorda difatti Legambiente “… Mario Oliverio ha emanato la sesta ordinanza contingibile e urgente avente ad oggetto ‘Disposizioni in ordine alla gestione dei rifiuti solidi urbani della Regione Calabria - Ordinanza Contingibile e Urgente ai sensi dell'art. 191, d.lgs. 152/2006 e s.m.i. per l'esercizio degli impianti privati di trattamento dei rifiuti urbani’. Nell’incontro del 19 giugno, in cui Legambiente Calabria ha presentato al governatore e al direttore generale del dipartimento Ambiente della Regione, le proposte per il nuovo Piano rifiuti, Oliverio “aveva affermato che ‘l’obiettivo della Regione è di realizzare impianti che consentano lo smaltimento dei rifiuti a impatto zero’ ed aveva aggiunto: Dobbiamo puntare alla realizzazione di un nuovo percorso fatto di obiettivi chiari e trasparenti”.
Gli unici atti concreti, sostengono sempre da Legambiente “sono stati due ordinanze dello scorso primo ottobre: la n. 105, avente ad oggetto ‘Disposizione in ordine alla gestione dei rifiuti solidi urbani della Regione Calabria – Proposta di ordinanza da adottarsi ai sensi dell’art. 191, d.lgs. 152/2006 e s.m.i. per il conferimento del sottovaglio umido parzialmente stabilizzato CER 190501 in discarica’, e la n. 106 … “Disposizione in ordine alla gestione dei rifiuti solidi urbani della Regione Calabria – Proposta di ordinanza contingibile ed urgente da adottarsi ai sensi dell’art. 191, d.lgs. 152/2006 e s.m.i. per l’esercizio degli impianti privati di trattamento dei rifiuti urbani”.
L’ordinanza n. 105, proroga fino al prossimo 13 novembre la diminuzione dei tempi di maturazione della frazione organica solida (il FOS) dei rifiuti del 50% “aumentando in modo surrettizio – affermano dall’organizzazione - la capacità di trattamento degli impianti esistenti; mentre la 106 proroga fino al 31 dicembre 2015 l’autorizzazione all’esercizio degli impianti di trattamento privati esistenti sul territorio regionale. Nelle due ordinanze, nulla viene espresso su percorsi effettuati o sugli obiettivi a breve termine, le stesse certificano che non esiste una programmazione da qui alla loro scadenza”.
“Credevamo che – concludono da Legambiente - la logica del ‘commissariamento’ fosse finita, quella ha portato le trattative private, gli affidamenti diretti e lo sperpero di un miliardo di euro senza migliorare la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti e con costi altissimi in tutti i comuni della regione. Non capiamo, inoltre, il perché ancora dopo mesi non si pubblichi il decreto sulla vicenda Battaglina”.
LE PROPOSTE DI LEGAMBIENTE PER UNA GESTIONE SOSTENIBILE
Quesi i quattro punti proposto da Legambiente: Legge regionale che metta mano all’organizzazione e alle forme di gestione; Raccolta differenziata “porta a porta” e sostegno economico e tecnico ai Comuni; Impianti di gestione della frazione organica diffusi sul territorio; Leva fiscale per fermare l’utilizzo delle discariche e incentivare le virtuosità di Comuni e cittadini.