Giovane ferito a Diamante, un nuovo identikit rimette in gioco le indagini
Il quadro indiziario a carico di Mattia Derose e Alberto Novello non reggerebbe: i due vennero fermati dopo la sparatoria avvenuta domenica scorsa, intorno alle 3 e mezza del mattino, all’interno dei bagni pubblici di un locale di Diamante, nel cosentino.
De Rose e Novello si erano presentati volontariamente ai carabinieri di Cosenza appena aver appreso di essere ricercati e, subito, si erano dichiarati innocenti. Una discussione con Francesco Osso, la vittima ferita alla gola quella sera, ci sarebbe effettivamente stata ma alcune persone, presenti nel locale, avrebbero poi dichiarato di aver visto il giovane discutere anche con altri.
Qualcuno ha anche decritto un ragazzo, alto più o meno un metro e settanta, che indossava degli occhiali e che aveva i capelli pettinati con una cresta, che sarebbe uscito rapidamente dal locale pochi minuti dopo il colpo d’arma. Sempre uno dei presenti avrebbe affermato di essere stato addirittura minacciato dallo stesso e con una pistola.
L’identikit fornito ha così riaperto le indagini: Derose e Novello rimangono però, ed ancora, “persone di interesse”; soprattutto Novello che è considerato vicino al clan dei nomadi cosentini e noto alle forze dell’ordine per aver partecipato agli atti intimidatori contro la Giunta Comunale di Marano Marchesato.
La vittima, intanto, è in condizioni stazionarie e non in pericolo di vita. Un proiettile pare gli abbia danneggiato la colonna vertebrale e che, dunque, possa rischiare di perdere l’uso degli arti inferiori. Una volta tornato cosciente potrebbe essere lo stesso Osso a chiarire la dinamica di quanto accaduto quella notte.