Intitolazione piazza al capitano Guglielmo Ranieri a S. Maria di Catanzaro
Su iniziativa dell’amministrazione comunale, ieri, 8 novembre, nel quartiere Santa Maria di Catanzaro, in via Risorgimento, alla presenza delle autorità civili, religiose e militari e della cittadinanza, si è tenuta la manifestazione di consegna di uno spazio pubblico dedicato al capitano dell’Aeronautica militare, Guglielmo Ranieri, nato a Catanzaro il 5 marzo del 1916 e originario del quartiere Santa Maria, il quale partecipò a numerose azioni belliche a difesa dell’Italia e, poiché “sfidò la morte con coraggio per amore della patria”, fu insignito della medaglia d’argento al valore militare.
Il Capitano Ranieri, poi disperso il 22 marzo del 1942 durante la seconda guerra mondiale, fu quindi un concittadino valoroso al quale, per perenne memoria, non poteva che essere intitolata una piazza nel quartiere d’origine. Alla manifestazione, che ha visto la scopertura, da parte del sindaco Sergio Abramo e del presidente del Consiglio comunale, Ivan Cardamone, di una stele, installata al centro della piazzetta, e l’alzabandiera del Tricolore, ha presenziato anche l’Associazione Nazionale Carabinieri, sezione “G. Arruzzo” di Catanzaro, che da sempre riconosce importanza al ricordare quanti con coraggio hanno dato la vita per la Patria.
La sua è stata una sentita partecipazione dettata anche dalla condivisione della finalità della giornata inaugurale, che è stata pure occasione per fare memoria di tutti i caduti in guerra: “E’ stato un momento commemorativo toccante, - ha commentato il direttivo della sezione A.N.C - in cui il presente ha rispolverato il passato di questi grandi uomini, per riviverlo in profondità e mai più dimenticarlo. Per trasmettere alle future generazioni quei valori, come il coraggio, la fedeltà e l’amore per la Patria e i fratelli, che hanno animato e contraddistinto la vita di tanti militari e che oggi vanno più che mai custoditi. La sezione “Arruzzo” rivolge il suo sguardo a questi uomini eroici con grande ammirazione, cercando di prenderli ad esempio per continuare ad agire in funzione del bene collettivo”.