‘Ndrangheta: Bazooka e Kalashnikov armi dei clan
La 'ndrangheta e' nelle condizioni di utilizzare qualunque tipo di arma, scegliendo quella piu' adatta a seconda del delitto che intende compiere. Cosi', dinnanzi alle auto blindate dei magistrati o dei boss delle cosche avverse, spuntano persino i bazooka: e' accaduto, per ultimo, questa mattina a Reggio Calabria, con il ritrovamento dell'arma da guerra dopo la telefonata di minaccia al giudice Giuseppe Pignatone. Un modo chiaro per fare comprendere che l'auto blindata non serve. Ma non e' il primo caso in cui le cosche calabresi hanno dimostrato tutta la loro potenza in quanto ad armi a disposizione. Il 2 ottobre 2004, il boss di Isola Capo Rizzuto, Carmine Arena, venne ucciso a 45 anni nonostante girava a bordo di una Lancia Thema blindata. Tre razzi, sparati proprio da un bazooka, forarono la carrozzeria seguiti subito dopo dai colpi di Kalashnikov. Le alette del lanciamissili, rinvenute sul luogo, chiarirono che si trattava di un'arma proveniente dai Paesi dell' Est. Ma quello delle armi da guerra e' un vero e proprio hobby per le 'ndrine. Come dimostra, ad esempio, l'arresto del finanziere Theodor Cranendonk che, negli anni Novanta, avrebbe fatto arrivare ad una cosca reggina ben trenta bazooka, necessari per alimentare la guerra in atto in Calabria. I sequestri di bazooka non mancano anche negli ultimi anni; nel 2009, ad esempio, un lanciarazzi venne scoperto insieme ad un arsenale sempre nella provincia di Reggio Calabria. La 'ndrangheta dimostra la sua potenza anche attraverso l'uso delle armi. Potendo contare su tritolo ed esplosivi ad altissimo potenziale, al punto che un'arma potentissima come il Kalashnikov non solo e' utilizzata "normalmente" per compiere agguati di mafia, ma spesso e' stata ritrovata carbonizzata insieme all'auto usata dai killer, a conferma di arsenali immensi e della volonta' della cosca che ha ordinato l'omicidio di dimostrare di cosa e' capace.