Prezzo del latte, Coldiretti: mobilitazione anche in Calabria
“Giusto prezzo per il giusto latte!”, “Di latte ce n’è uno solo: quello italiano!”, “Perché truffare i consumatori??”, sono solo alcuni degli slogan della manifestazione nazionale di Coldiretti “La Guerra del Latte” che si è trasferita dal centro di distribuzione dei prodotti Ospedaletto Lodigiano (Lodi) della multinazionale francese Lactalis, che detiene i grandi marchi nazionali Parmalat, Galbani, Invernizzi e Locatelli, a Rende - Cosenza, dinanzi al centro commerciale Metropolis di Commenda.
Il prezzo del latte fresco moltiplica quattro volte nel passaggio dalla stalla allo scaffale ma agli allevatori non rimangono neanche quei pochi centesimi necessari per dare da mangiare agli animali. Non è più possibile reggere i costi attuali per produrre il latte senza una adeguata remunerazione del prodotto. Per tale motivo decine di stalle anche in Calabria rischiano la chiusura. La situazione di incertezza riguarda un comparto della zootecnia calabrese che vede coinvolte trecento imprese di produzione e circa un migliaio di addetti operanti nella filiera.
Il prezzo del latte determinato, fondamentalmente da una multinazionale in Lombardia e in alcune regioni del nord, si riverbera anche nella nostra regione con conseguenze letali sulla tenuta delle aziende. Lactalis pretenderebbe di fissare a 32-34 centesimi il prezzo del latte da corrispondere ai produttori italiani, senza tener conto degli effettivi costi di produzione. Anche il Ministro Martina ha riconosciuto che, il prezzo del latte alla stalla, non può che essere allineato ai costi che i produttori affrontano per produrlo, oggi calcolati in circa 40 centesimi.
La mobilitazione in corso in Calabria, consiste in un nutrito presidio di allevatori, i quali hanno portato anche animali da latte, in prossimità dell’importante centro commerciale Metropolis a Rende-Cosenza, dove sono confluiti centinaia di produttori da tutta la regione. Coldiretti Calabria nel centro commerciale ha organizzato una degustazione di prodotti contenenti latte italiano e contemporaneamente, distribuisce volantini e spiega ai consumatori la valenza del consumo di prodotti veramente italiani, a sostegno della zootecnia calabrese.
“È inconcepibile, sostiene il Presidente della Coldiretti Molinaro, impacchettare il latte straniero con marchi del Made in Italy, e contemporaneamente prendere per il collo i produttori italiani costringendoli a chiudere le loro stalle. Ecco perché chiederemo ai consumatori, con presidi davanti ai supermercati delle nostre città, di acquistare il latte e i formaggi vero Made in Italy e vero Made in Calabria. Inviteremo i cittadini a compiere un gesto concreto con il quale aiutare gli allevatori calabresi a restare in attività e a continuare a garantire la qualità dei prodotti che trovano sugli scaffali”.
Gli allevatori chiedono un adeguamento dei compensi in esecuzione della legge 91 del luglio 2015 che - sottolinea la Coldiretti - impone che il prezzo del latte alla stalla riconosciuto agli allevatori debba commisurarsi ai costi medi di produzione che variano da 38 a 41 centesimi al litro. In altre parole - spiega la Coldiretti - gli allevatori devono vendere tre litri di latte per bersi un caffè al bar, quattro litri per un pacchetto di caramelle, quattro litri per una bottiglietta di acqua al bar quasi e 15 litri per un pacchetto di sigarette.
Al presidio, al momento, hanno partecipato anche i consiglieri regionali Domenico Bevacqua e Mauro D’Acri, i quali hanno riconfermato l’impegno della assemblea regionale assunto nella giornata di ieri con l’approvazione di una mozione a sostegno del sistema zootecnico da latte calabrese. È atteso il Presidente della Regione Mario Oliverio.
Hanno aderito all’iniziativa la cooperativa di allevatori ASSOLAC di Castrovillari, la Cooperativa Casearia Silana, la Cooperativa di Campotenese, Legambiente, ADOC, Confcommercio Cosenza, CNA Cosenza e il Presidente della Camera di Commercio di Cosenza Klaus Algieri.